Sabbia negli ingranaggi

La crisi in Ucraina sta portando a un rallentamento della crescita, soprattutto in Europa. Tuttavia, il quadro fondamentale rimane complessivamente intatto, grazie non da ultimo allo slancio congiunturale fornito dalla revoca delle misure volte a contenere la pandemia.

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Swiss flag waving and tourists admire the peaks of Jungfrau mountain on a Mannlichen viewpoint, Bernese Oberland SwitzerlandSwiss flag waving and tourists admire the peaks of Jungfrau mountain on a Mannlichen viewpoint, Bernese Oberland Switzerland

Il federalismo non ha funzionato

La pandemia di coronavirus ha rivelato le difficoltà del federalismo svizzero in tempi di crisi. Tuttavia, in linea di principio il sistema federale non dovrebbe essere messo in discussione perché la governance decentrata presenta anche molti vantaggi economici in termini di competitività.

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La «ben nota incognita»

Il coronavirus è ben lontano dall’essere scomparso. Se però la diffusione della malattia può essere tenuta più o meno sotto controllo, è probabile che l’economia globale si sia lasciata il peggio alle spalle. Tuttavia, la ripresa economica sarà difficile e si protrarrà nel tempo. Non ci sono segnali di un ritorno ai livelli pre-pandemici prima del 2022 – neppure in Svizzera.

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Prudenza negli investimenti in petrolio

Come conseguenza della crisi del coronavirus, i prezzi del petrolio hanno registrato un tracollo. E, allora, vale la pena investire in petrolio? Bisogna essere cauti, perché gli investimenti petroliferi celano delle insidie, che cominciano già con i numerosi termini tecnici, sui quali anche gli investitori più competenti inciampano talvolta. Con qualche semplice riflessione si può però far luce dove regna il buio.

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Buone notizie per gli inquilini

È sceso il tasso ipotecario di riferimento. Lunedì l’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) ha annunciato che il valore di riferimento per gli affitti delle abitazioni si attesta attualmente all’1,25%. Mentre l’abbassamento del tasso d’interesse di riferimento è gradito soprattutto agli inquilini, dal punto di vista economico ha un’incidenza trascurabile.

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Che cosa succederà dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea?

La Gran Bretagna lascia l’Unione europea alla fine di gennaio. Nel periodo di transizione che durerà fino alla fine del 2020, quasi tutto resterà invariato, poiché Londra e Bruxelles desiderano negoziare un accordo di libero scambio il più ampio possibile. Tuttavia, alla fine di dicembre potrebbero verificarsi grandi cambiamenti alla scadenza del periodo di transizione.

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