Cinque criteri per valutare la vostra cassa pensioni

Per la maggior parte delle persone la previdenza professionale rappresenta la principale riserva di capitale. Ma a livello di prestazioni le differenze tra le casse pensioni sono enormi. Quanto è generosa la vostra cassa pensioni? Lo scoprirete con l’aiuto della nostra checklist.

Complessivamente gli Svizzeri hanno accumulato 900 miliardi di franchi nel secondo pilastro. Ma le differenze tra le singole casse pensioni sono enormi (v. «Stesso stipendio, ma il 50 percento di rendita in più»). Vale dunque la pena di verificare a quanto ammontano le prestazioni della propria previdenza. Dopo tutto, sono un elemento importante del pacchetto retributivo. Da questa verifica emerge inoltre se è opportuno riscattare volontariamente la cassa pensioni. La nostra checklist vi spiega quali criteri devono essere osservati.

Il documento più importante è il vostro certificato di previdenza personale, che ricevete una volta l’anno dal datore di lavoro. Purtroppo è spesso un autentico guazzabuglio di cifre, ben poco comprensibile a un profano. A questo link abbiamo pubblicato un modello semplificato del certificato, nel quale sono spiegate tutte le principali cifre in modo chiaro. Anche se volete sapere gli effetti concreti dei cinque criteri seguenti, potete consultare il nostro modello di certificato.

1. Stato di salute finanziaria della cassa pensioni

Prima di tutto verificate il tipo di istituto di previdenza: è una cassa pensioni autonoma oppure il vostro datore di lavoro ha aderito a una fondazione collettiva o a una compagnia di assicurazioni? Normalmente le prestazioni più generose provengono piuttosto dalle casse autonome.

Il grado di copertura della cassa pensioni rivela in quale percentuale gli impegni sono coperti dal patrimonio.

Nella situazione attuale un valore del 110 percento può essere ritenuto buono. Quanto più basso è il grado di copertura, tanto maggiore è il rischio di una futura decurtazione delle prestazioni. In un’analisi più approfondita della vostra cassa pensioni dovreste considerare anche il tasso tecnico, le uscite dichiarate e il rapporto tra assicurati attivi e pensionati.

2. Contributo del datore di lavoro

Il contributo di risparmio minimo per la previdenza professionale è stabilito dalla legge e dipende dall’età: da 25 anni ammonta al 7 percento dello stipendio assicurato. Da 35 anni l’aliquota sale al 10 percento, da 45 al 15 percento e da 55 al 18 percento. Secondo la legge il datore di lavoro deve prendere a proprio carico almeno la metà, tuttavia numerose aziende pagano spontaneamente molto di più, spesso senza sbandierarlo ai quattro venti. Quindi verificate a quanto ammonta la quota del vostro datore di lavoro.

3. Deduzione di coordinamento

Ai fini delle prestazioni della previdenza professionale è determinante il cosiddetto salario assicurato o salario LPP, che può essere ottenuto sottraendo allo stipendio annuo una deduzione di coordinamento, attualmente pari a 24‘675 franchi. Tale deduzione è giustificata dal fatto che al momento della pensione si aggiunge il reddito dell’AVS. Tuttavia, chi lavora a tempo parziale (è pur sempre il 60 percento delle donne) è fortemente penalizzato da questo sistema. In concreto una riduzione del 50 percento del grado di occupazione può comportare che la rendita scenda di tre quarti (v. «Attenzione alla previdenza con il part time»). Numerose aziende offrono quindi una soluzione più generosa, adeguando la deduzione di coordinamento al grado di occupazione.

4. Prestazioni sovraobbligatorie

Il tetto massimo dello stipendio annuo per la previdenza professionale obbligatoria ammonta attualmente a 84‘600 franchi. Una volta considerata la deduzione di coordinamento di 24‘675 franchi, lo stipendio massimo LPP è di 59‘925 franchi. In altri termini, il tasso minimo stabilito per legge (dal 2016 1,25 percento) e l’aliquota di conversione (6,8 percento) si applicano solo fino a questa somma, oltre la quale la cassa pensioni può stabilire i due parametri a propria discrezione.

Alcune casse, per esempio, hanno ridotto l’aliquota di conversione sovraobbligatoria al 5 percento, mentre per altre è addirittura superiore al 6,8 percento indicato dalla legge.

Questa aliquota ha importanti ripercussioni sulla rendita futura: un tasso del 6,8 percento significa che su un capitale di vecchiaia di 100‘000 franchi la rendita è di 6800 franchi. Vi consigliamo dunque di verificare l’aliquota applicata nel vostro certificato di previdenza.

5. Prestazioni di rischio

La previdenza professionale include un’assicurazione per i rischi decesso e invalidità. Anche su queste prestazioni di rischio il margine è molto ampio. Per i padri di famiglia è importante soprattutto che la rendita per il coniuge e i figli sia sufficiente. Le persone non sposate dovrebbero assolutamente accertarsi se e a quali condizioni il loro convivente può essere assicurato (v. in proposito anche il punto 5 di questo articolo sul blog). Per tale criterio la prassi applicata è molto differenziata.

Chiarire i cinque punti summenzionati richiede tempo, che in questo caso è comunque investito bene. Di fronte a scelte così importanti, infatti, è necessario misurare la qualità della vostra cassa pensioni, per esempio se volete risparmiare tasse con il riscatto della cassa pensioni oppure nella decisione tra capitale o rendita prima del pensionamento.

A proposito: secondo confronti svolti da istituti indipendenti la cassa pensioni della Migros si annovera puntualmente ai primi posti. Il risultato di un approfondito test condotto dalla rivista «Beobachter» è pubblicato qui.

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