Riscatti nella cassa pensioni: ecco a cosa prestare attenzione

I riscatti nella cassa pensioni non solo migliorano la vostra situazione previdenziale, ma offrono anche vantaggi fiscali. Per far tornare i conti, tuttavia, dovete tenere conto di alcuni aspetti. Di seguito abbiamo raccolto per voi le risposte alle domande principali.

Che cos’è un riscatto volontario nella cassa pensioni?

Nel corso della vostra carriera professionale risparmiate capitale di previdenza in modo graduale. Questo è fondamentale per disporre di sufficienti risorse finanziarie e mantenere il vostro tenore di vita durante la pensione. Attraverso contributi di risparmio mensili, sia il datore di lavoro che i dipendenti contribuiscono alla costituzione del patrimonio previdenziale. Un riscatto volontario nella cassa pensioni consente di effettuare versamenti volontari nella previdenza professionale in aggiunta ai contributi regolari e permette di colmare le lacune previdenziali individuali o di aumentare la futura rendita di vecchiaia. Questo tipo di riscatti sono in linea di principio deducibili dalle imposte. Tuttavia, bisognerebbe chiarire in via preliminare se vi sono limitazioni e rischi.

Quando è opportuno un riscatto nella cassa pensioni?

Un riscatto nella cassa pensioni è opportuno se sussiste una cosiddetta lacuna contributiva. Simili lacune possono presentarsi, ad esempio, in caso di aumento del salario, poiché un reddito più alto offre automaticamente opportunità di risparmio per ottenere una rendita più elevata. Eventuali lacune contributive possono crearsi anche se si inizia a lavorare per un datore di lavoro che ha una cassa pensioni con prestazioni migliori, in caso di disoccupazione, trasferimento dall’estero, congedi in seguito alla nascita dei figli, corsi di formazione o periodi sabbatici, nonché in caso di divorzio se il vostro patrimonio previdenziale viene suddiviso. L’eventuale presenza di potenziale di riscatto è indicata nel certificato della cassa pensioni, che vi viene inviato ogni anno o, in via straordinaria, se avete cambiato lavoro.

In presenza di notevoli lacune, può risultare conveniente effettuare un riscatto scaglionato nell’arco di diversi anni. Questo permette di interrompere più volte la progressione delle imposte, ottenendo un maggiore risparmio fiscale complessivo.

Il momento ideale per effettuare un riscatto nella cassa pensioni varia molto a seconda della situazione individuale. La regola generale nella pianificazione della pensione è la seguente: il pilastro 3a offre più vantaggi alle persone più giovani, mentre il riscatto nella cassa pensioni è indicato di norma a partire dai 50-55 anni circa. Questo perché di solito con l’età aumenta anche il salario, quindi otterrete un vantaggio fiscale maggiore se aspettate un po’ prima di aumentare l’avere del 2° pilastro. Un altro momento favorevole è quando i vostri figli raggiungono la maggiore età e quindi viene meno la deduzione per i figli nella dichiarazione fiscale, compresa tra 5000 e oltre 10 000 franchi per figlio a seconda del cantone. Un riscatto nella cassa pensioni vi permette di compensare l’assenza di questa deduzione fiscale.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un riscatto nella cassa pensioni?

Un riscatto volontario nella cassa pensioni offre numerosi vantaggi, tra cui risparmi fiscali e una migliore rendita di vecchiaia, ma ci sono anche svantaggi come il capitale vincolato e le potenziali differenze di rendimento. Panoramica:

Vantaggi

  • Risparmio fiscale: in linea di massima, gli importi versati sono deducibili dall’imposta sul reddito.
  • Prestazioni di vecchiaia migliori: versamenti supplementari aumentano la rendita futura.
  • Rendimento minimo garantito: il capitale della cassa pensioni presenta una remunerazione minima garantita.
  • Colmare le lacune contributive: i riscatti possono essere utilizzati per colmare lacune contributive causate da interruzioni del lavoro o dall’ingresso ritardato nel mondo del lavoro.
  • Sicurezza finanziaria: le casse pensioni sono considerate investimenti sicuri, poiché in caso di emergenza vengono sostenute dal Fondo di garanzia LPP.

Svantaggi

  • Capitale vincolato: una volta versato, il denaro è vincolato fino al pensionamento e può essere prelevato anticipatamente solo in casi eccezionali (ad es. acquisto di un’abitazione di proprietà).
  • Differenze di rendimento: i fondi supplementari confluiscono di solito nella parte sovraobbligatoria, spesso remunerata peggio rispetto alla parte obbligatoria.
  • Rischio in caso di copertura insufficiente: in caso di problemi finanziari della cassa pensioni, i versamenti possono essere a rischio.
  • La convenienza o meno di un riscatto dovrebbe essere valutata in base alla situazione individuale.

Quanto posso versare? Importo massimo per il riscatto nella cassa pensioni

Per la maggior parte delle casse pensioni l’importo massimo di un eventuale riscatto nella cassa pensioni è indicato sul certificato di previdenza e viene calcolato in base ai dati disponibili. La cassa non può tuttavia sapere se disponete ancora di averi di previdenza su un conto di libero passaggio o se in passato siete stati lavoratori autonomi: questo ridurrebbe il potenziale di riscatto. Chi invece ha già prelevato parte dell’avere per acquistare, ad esempio, un’abitazione di proprietà, può nella maggior parte dei casi dedurre dalle imposte l’importo supplementare versato solo se il prelievo anticipato effettuato è stato nuovamente rimborsato.

Consiglio: per essere certi che i versamenti volontari siano riconosciuti come deducibili dalle autorità fiscali, si dovrebbe richiedere alla cassa pensioni di calcolare individualmente il proprio potenziale di riscatto.

Qual è l’opzione migliore: riscatto nella cassa pensioni o incremento del capitale del pilastro 3a?

Come per molte altre domande, anche in questo caso la risposta è: a seconda dei casi. Se siete dipendenti, è consigliabile effettuare un riscatto volontario nella cassa pensioni solo dopo aver già versato l’importo massimo nel terzo pilastro. Infatti, in determinati ambiti, il pilastro 3a è più flessibile, ad esempio per la designazione dei beneficiari in caso di decesso o per l’investimento dei fondi. Con una soluzione in titoli del pilastro 3a si può ad esempio investire oltre il 90% dell’avere in azioni e modificare la strategia d’investimento in qualsiasi momento.

Inoltre: se una volta in pensione preferite la sicurezza di una rendita vitalizia garantita, potete anche pensare a un trasferimento degli averi del pilastro 3a alla cassa pensioni. È possibile anche una rendita vitalizia, che però di solito è meno interessante delle rendite delle casse pensioni, nonostante la tassazione più bassa.

In che modo un riscatto nella cassa pensioni influisce sulla mia rendita?

Esempio

Il rendimento di un riscatto è influenzato da una serie di fattori, tra cui l’effettivo risparmio fiscale, l’entità della remunerazione degli averi e la rapidità e la forma in cui può essere prelevato nuovamente l’avere di previdenza.

In generale, si può affermare che il rendimento più elevato si consegue di norma con un riscatto negli anni precedenti il pensionamento. In tal caso il salario e di conseguenza anche la progressione delle imposte sono normalmente più elevati. Ipotizziamo che un versamento di 25 000 franchi venga remunerato ogni anno nella cassa pensioni al 2% e che, al momento della corresponsione, si applichi un’aliquota fiscale del 7% sulla prestazione in capitale. Su periodi di tempo diversi avremo rendimenti diversi.

Numero di anni fino al prelievo di capitale10 anni5 anni3 anni
Importo del riscattoCHF 25 000CHF 25 000CHF 25 000
Risparmio fiscale1CHF 6250CHF 6250CHF 6250
Capitale effettivamente impiegatoCHF 18 750CHF 18 750CHF 18 750
Capitale al prelievo2CHF 30 487CHF 27 602CHF 26 530
Imposte al versamento3CHF 2134CHF 1932CHF 1857
Capitale nettoCHF 28 353CHF 25 670CHF 24 673
Rendimento netto all’anno44,2%6,5%9,6%

1 Ipotesi: aliquota fiscale marginale del 25%
2 Ipotesi: remunerazione media dell’importo del riscatto al 2% l’anno
3 Ipotesi: 7% (varia a seconda del luogo di domicilio e dell’ammontare della prestazione in capitale)
4 In riferimento all’impiego di capitale al netto delle imposte

Come posso ottimizzare il mio rendimento?

L’esempio citato evidenzia che, quanto più breve è il periodo fino al prelievo di capitale, tanto più redditizio è un riscatto nella cassa pensioni. Spesso non risultano convenienti soprattutto i riscatti effettuati più di dieci anni prima del pensionamento. In tal caso sarebbe meglio investire il capitale in azioni ampiamente diversificate. I fattori determinanti per un versamento nella cassa pensioni sono dunque il termine fino alla corresponsione dell’importo riscattato e l’aliquota sulla prestazione in capitale al momento del pagamento, ma anche la vostra personale propensione al rischio nell’investire piuttosto in azioni il capitale inutilizzato.

In che modo un riscatto nella cassa pensioni influisce sul pensionamento anticipato?

Gli effetti di un riscatto sul pensionamento anticipato dipendono fortemente dal regolamento della rispettiva cassa pensioni. Alcune casse pensioni prevedono disposizioni specifiche che disciplinano il trattamento dei versamenti volontari in caso di pensionamento anticipato. Un semplice esempio di calcolo illustra però come sia possibile compensare (parzialmente) la riduzione della rendita con un versamento nella cassa pensioni.

Esempio di calcolo: supponiamo che vogliate andare in pensione anticipatamente, ossia a 63 anni (invece dei 65 anni ordinari). In assenza di versamenti supplementari la vostra rendita verrebbe ridotta, ad esempio dello 0,6% per ogni mese di pensionamento anticipato, che corrisponderebbe a una riduzione del 14,4% in caso di pensionamento anticipato di due anni (0,6% x 24 mesi).

Senza riscatto:

  • Rendita normale da 65 anni: 4000 franchi al mese
  • Rendita ridotta a partire da 63 anni: 4000 franchi – 14,4% = 3424 franchi al mese

Con riscatto:

  • Effettuate un riscatto di 100 000 franchi nella cassa pensioni
  • Di conseguenza il vostro avere di vecchiaia aumenta, determinando una rendita più elevata
  • Nuova rendita a partire dai 63 anni dopo il riscatto (a seconda della cassa pensioni, ad es. + 500 franchi al mese grazie al riscatto): 3424 franchi + 500 franchi = 3924 franchi al mese

Con il riscatto avete parzialmente compensato la riduzione e aumentato la vostra rendita mensile.

In sintesi, un riscatto nella cassa pensioni può mitigare notevolmente gli svantaggi finanziari di un pensionamento anticipato e offrire al contempo vantaggi fiscali. Tuttavia, per trovare la strategia ottimale per la vostra situazione personale sono indispensabili una pianificazione accurata e una consulenza individuale.

Di quanto denaro bisognerebbe disporre nella cassa pensioni?

Non è possibile dare una risposta universale a questa domanda. Il certificato di previdenza della cassa pensioni fornisce una panoramica dello stato attuale dell’avere di vecchiaia. Inoltre, sulla base dell’avere di vecchiaia previsto, viene indicata anche la rispettiva rendita di vecchiaia. Ora, ipotizzando che la rendita AVS e la rendita della cassa pensioni debbano coprire insieme circa il 60-80% del reddito precedente, è possibile dedurre il capitale di vecchiaia necessario a tal fine. Una Pianificazione finanziaria individuale è fondamentale per individuare le lacune previdenziali e trovare soluzioni adeguate in relazione alle differenze.

Che conseguenze può avere un riscatto nella cassa pensioni sulle mie imposte?

I riscatti volontari nella cassa pensioni sono estremamente interessanti dal punto di vista fiscale. L’importo riscattato può essere infatti dedotto al 100% dal reddito imponibile. Per di più, né l’avere né i futuri redditi da interessi risultano soggetti a imposta. A ciò si aggiunge che gli averi della cassa pensioni generano proventi superiori rispetto ai normali interessi concessi dalle banche sui conti di risparmio.

Osservare il periodo di blocco di tre anni

Una restrizione per i riscatti nella cassa pensioni è il periodo di blocco: dopo un riscatto non potete prelevare capitale dalla cassa pensioni per un periodo di tre anni, poiché altrimenti si presume un tentativo di evasione fiscale. Il periodo di blocco si applica non solo all’importo complessivo dei riscatti effettuati, bensì all’intero avere di risparmio presso la cassa pensioni. Dovete dunque effettuare i riscatti almeno tre anni prima se, al momento del pensionamento, desiderate riscuotere il capitale anziché percepire una rendita. In caso contrario, dovrete pagare le imposte a posteriori.

Il periodo di blocco di tre anni non riguarda solo il prelievo del capitale al momento del pensionamento, ma anche i cosiddetti prelievi anticipati. Così, ad esempio, nei tre anni successivi al riscatto nella cassa pensioni non potete prelevare il capitale per l’acquisto di una proprietà abitativa a uso proprio. Viceversa, chi ha prelevato anticipatamente gli averi dalla cassa pensioni per l’acquisto di un’abitazione di proprietà può effettuare riscatti solo dopo aver rimborsato l’importo.

Quali imposte sono dovute all’atto della riscossione della rendita o del prelievo di capitale?

Mentre un riscatto nella cassa pensioni offre vantaggi fiscali, in caso di prelievo dell’avere della cassa pensioni occorre osservare i seguenti punti: 

  • Riscossione della rendita: la rendita della cassa pensioni è soggetta a tassazione come reddito per l’importo totale.
  • Prelievo del capitale: l’anno della riscossione del capitale, il prelevamento viene tassato una sola volta come reddito, separatamente dal resto del reddito e con l’applicazione di un’aliquota d’imposta preferenziale più bassa. Grazie al calcolatore d’imposta è possibile calcolare gli oneri fiscali. Negli anni successivi il capitale viene tassato come patrimonio e i ricavi da esso ottenuti come reddito.

Situazioni specifiche

In caso di riscatto nella cassa pensioni si prospettano situazioni specifiche diverse: nuovo lavoro, prelievi anticipati per l’abitazione di proprietà, regolamenti per lavoratori autonomi, immigrazione ed emigrazione nonché conseguenze di un divorzio. Ognuna di queste situazioni comporta regole e specificità proprie di cui occorre tener conto.

Nuovo lavoro

Chi inizia un nuovo lavoro si pone spesso la domanda: in caso di cambiamento di lavoro posso effettuare un riscatto nella cassa pensioni del nuovo datore di lavoro? La risposta è sì, a condizione che la prestazione di uscita della precedente cassa pensioni sia inferiore a quella necessaria per la copertura delle prestazioni presso la nuova cassa. In caso contrario, ossia se il livello delle prestazioni della nuova cassa è inferiore, a seconda della cassa pensioni potrebbe essere necessario trasferire l’eccedenza a un cosiddetto istituto di libero passaggio. Qui l’eccedenza rimarrà depositata fino a quando non aderirete a una cassa pensioni che offra un livello superiore di prestazioni o fino al pensionamento.

Prelievi anticipati per un’abitazione di proprietà

Chi intende acquistare una proprietà abitativa può prelevare anticipatamente gli averi della cassa pensioni (e del pilastro 3a) e apportarli come mezzi propri. Per gli averi della cassa pensioni esiste una limitazione: almeno il 10% del prezzo d’acquisto deve essere costituito da capitale proprio non proveniente dal 2° pilastro. Importante: chi ha effettuato un prelievo anticipato per un’abitazione di proprietà deve aver rimborsato integralmente tale prelievo prima di poter effettuare un riscatto volontario nella cassa pensioni.

Lavoratori autonomi

Disposizioni speciali si applicano ai lavoratori autonomi che in precedenza non erano affiliati a una cassa pensioni, bensì utilizzavano il «grande» pilastro 3a e quindi versavano più dell’importo massimo stabilito per i dipendenti. Se queste persone decidono di assicurarsi presso una cassa pensioni, il potenziale di riscatto viene ridotto della somma risparmiata nel grande pilastro 3a. Il calcolo si basa sull’età e sull’anno di nascita, nonché sull’anno del versamento.

Immigrazione/emigrazione

Sono previste anche specifiche restrizioni per le persone che si trasferiscono in Svizzera dall’estero e non sono mai state affiliate a una cassa pensioni svizzera. L’importo del riscatto annuale non può superare il 20% del salario assicurato. Questa limitazione vige nei cinque anni successivi all’affiliazione in una cassa pensioni svizzera.

Coniugi/divorzio

In caso di divorzio o di scioglimento di un’unione domestica registrata, i riscatti vengono eventualmente suddivisi per legge. La lacuna che ne potrebbe derivare nel capitale della cassa pensioni può essere colmata tramite dei riscatti fino al pensionamento; tuttavia bisogna considerare eventuali restrizioni imposte dagli uffici delle contribuzioni.

Checklist: a cos’altro occorre prestare attenzione in caso di riscatto nella cassa pensioni

– Effettuate i versamenti per tempo: è consigliabile effettuare il versamento il prima possibile, in modo che la cassa pensioni abbia tempo sufficiente per elaborarlo entro la fine dell’anno fiscale. Ricordate inoltre che molte casse remunerano l’avere derivante dal riscatto solo a partire dall’anno successivo. Alcune casse stabiliscono dei termini ultimi per gli assicurati. Richiedete un’offerta di riscatto con polizza di versamento.
– Attenzione ai periodi di blocco: gli importi riscattati non possono essere nuovamente richiesti in contanti prima di tre anni. Se quindi desiderate effettuare un prelievo di capitale al momento del pensionamento, dovete aver effettuato l’ultimo riscatto nella cassa pensioni almeno tre anni prima. Se optate esclusivamente per la riscossione della rendita, i riscatti nella cassa pensioni sono ammessi anche nel corso dell’ultimo anno prima del pensionamento.
– Tenete sotto controllo la situazione finanziaria della cassa pensioni: in casi gravi di copertura insufficiente, la cassa pensioni deve essere risanata, il che può comportare perdite per gli assicurati. Se il grado di copertura scende nettamente al di sotto del 100%, per quanto siano allettanti i vantaggi fiscali, dovreste riflettere bene prima di optare per un riscatto.
Fatevi consigliare: chiarite in che misura i riscatti nella cassa pensioni migliorano non solo la rendita di vecchiaia, ma anche le prestazioni in caso di decesso e invalidità. Infatti, a seconda del regolamento, la cassa pensioni può prevedere che i fondi aggiuntivi versati non contribuiscano a incrementare né le rendite di invalidità né le prestazioni per i superstiti.

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