Dieci anni fa un terremoto ha scosso l’economia svizzera: la fine della soglia minima di cambio nei confronti dell’euro. Da allora, il franco svizzero ha continuato ad apprezzarsi, senza che l’economia svizzera sia caduta in recessione. Ciò dimostra la sua capacità di adattamento, che sarà necessaria anche nel prossimo futuro, in quanto l’attuale debolezza dell’euro non si risolverà rapidamente.
Continuare a leggereValentino Guggia
Valentino Guggia è economista presso la Banca Migros. Si occupa dell'analisi degli sviluppi macroeconomici e degli eventi sui mercati finanziari.
Decisione della BCE del 12 dicembre 2024: nessuna sorpresa a Francoforte
Nel pomeriggio del 12 dicembre 2024, la Banca centrale europea (BCE) ha annunciato il prossimo taglio dei tassi di 25 punti base. Per la BCE il periodo di esitazione è definitivamente finito, che ridurrà i tassi di riferimento più volte fino al 2% nel corso dei prossimi 12 mesi.
Continuare a leggereL’economia svizzera perde slancio
Dopo una crescita superiore alla media nel secondo trimestre del 2024, nei mesi estivi si è verificato un rallentamento con-giunturale. Il PIL reale (destagionalizzato e al netto degli eventi sportivi) è cresciuto solo dello 0,2% rispetto al trimestre pre-cedente. La crescita rimane pertanto inferiore al potenziale. Per il futuro prossimo la situazione non cambierà, poiché manca-no ancora importanti impulsi dall’estero.
Continuare a leggereSegnali contraddittori dal mercato del lavoro svizzero
In Svizzera crescono sia l’occupazione che il tasso di disoccupazione. Sono ormai finiti i tempi della piena occupazione, ma al momento la situazione non è preoccupante.
Continuare a leggereLa Fed si prepara al programma economico di Trump
Ieri sera, 7 novembre 2024, la Federal Reserve ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo così al 4,50% – 4,75%. Ci aspettiamo una maggiore prudenza per le prossime riunioni, poiché la Fed intende monitorare il programma economico del nuovo presidente Donald Trump e le sue conseguenze sull’inflazione.
Continuare a leggereRegno Unito: un passo avanti, ma la strada è lunga
Il calo dell’inflazione amplia il margine di manovra della Bank of England per ridurre i tassi. L’economia britannica continua a riprendersi, con una crescita maggiore rispetto all’Eurozona nella prima metà del 2024. A medio termine, la crescita potenziale sarà frenata da fattori strutturali.
Continuare a leggereLa Banca centrale europea preme sul gas
È successo di nuovo il 17 ottobre 2024: la Banca centrale europea ha messo in atto ciò che le aspettative del mercato avevano già ampiamente antici-pato. In considerazione del calo dell’inflazione e della debole congiuntura, ha abbassato per la seconda volta di fila i suoi tassi di riferimento di 25 punti base e ha abbandonato il ritmo trimestrale. Con questa accelerazione dell’allentamento della politica mone-taria, il focus si sposta dall’inflazione alla congiuntura.
Continuare a leggereDecisione della BNS del 26 settembre 2024: nessuna sorpresa per l’uscita di Jordan
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo all’1%. In tal modo intende contrastare la tendenza all’apprezzamento del franco. Non ci attendiamo ulteriori riduzioni dei tassi nei prossimi 12 mesi.
Continuare a leggereIl Giappone è particolare. Non solo per i turisti
Nonostante il perdurare di una politica monetaria ultraespansiva, l’inflazione giapponese si sta attenuando. I salari reali stanno aumentando per la prima volta da molto tempo, dando alla banca centrale la speranza che i consumi privati riprendano e sostengano la crescita economica.
Continuare a leggereProblemi giuridici sotto l’ombrellone
Il settore turistico italiano sta vivendo una situazione di incertezza: le concessioni degli stabilimenti balneari sono scadute, ma i gestori continuano come se nulla fosse a richiedere prezzi esagerati per l’utilizzo del suolo pubblico.
Continuare a leggereTarda ad arrivare la ripresa dell’industria UE
L’industria dell’Eurozona stenta ancora a ripartire. Il settore deve far fronte a una domanda debole e a costi di finanziamento in crescita. L’allentamento della politica monetaria rappresenta un momentaneo sollievo, ma l’industria dovrà affrontare grandi sfide nei prossimi decenni.
Continuare a leggereLa BCE va in pausa estiva senza tagli dei tassi
Dopo l’avvio della svolta dei tassi, a luglio la Banca centrale europea (BCE) ha adottato un’attesa pausa. I tassi di riferimento rimarranno invariati a un livello restrittivo fino a settembre, quando la BCE avrà a disposizione più dati macroeconomici per valutare un ulteriore allentamento della politica monetaria.
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