Con l’AVS ci sono in ballo parecchi soldi. La vostra rendita dopo il pensionamento può arrivare a mezzo milione di franchi, a condizione che non esistano lacune nei contributi versati. Vale dunque la pena di verificare la rendita futura e la presenza di eventuali lacune. Come fare, lo scoprirete qui.
L’AVS è popolare. Nonostante ciò, la maggior parte delle persone sa ben poco della nostra cassa di previdenza. Molti sono consapevoli che l’8,4 percento dello stipendio di un impiegato confluisce nell’AVS. Ma chi conosce l’ammontare della propria rendita il giorno che andrà in pensione?
Ci sono in ballo parecchi soldi: bastano 400 franchi in più al mese di rendita per avere una differenza di oltre 100’000 franchi con un’aspettativa media di vita.
Quindi da che cosa dipende la rendita futura? Prima di tutto è determinante lo stipendio. Anche chi si occupa dell’educazione dei figli riceve un accredito per la propria AVS. Tuttavia, a differenza della cassa pensioni, nella quale è in primo luogo l’affiliato ad accumulare il suo capitale, il primo pilastro comporta una massiccia ridistribuzione dai redditi elevati a quelli più bassi.
La solidarietà è la caratteristica principale dell’AVS.
L’effetto è riportato nel grafico: la rendita minima per una persona sola ammonta a 1175 franchi. Anche lo stipendio mensile necessario (calcolato come media dell’intera vita professionale) è di 1175 franchi. Per arrivare alla rendita massima di 2350 franchi occorre invece uno stipendio mensile molto più elevato, pari a 7050 franchi. Ciò significa che le classi di reddito basse sono particolarmente favorite dall’AVS. Per le coppie coniugate la rendita massima si colloca sul 150 percento di 2350 franchi, ossia 3525 franchi.
La rendita AVS dipende direttamente dallo stipendio
Per il calcolo della rendita occorre considerare un secondo fattore: il numero degli anni di contribuzione. Per ogni anno mancante la rendita è ridotta di un quarantaquattresimo. La scala raffigurata nel grafico si riferisce a una rendita completa senza riduzione.
Una lacuna nelle rendite è dunque da evitare!
Chi non percepisce alcuno stipendio, per esempio durante un periodo di studio, può comunque versare i contributi nell’AVS. Tuttavia può succedere anche che il datore di lavoro non conteggi correttamente i contributi, forse a causa di un impiego a tempo determinato. Il controllo spetta a voi. Per questo motivo consiglio di richiedere il proprio estratto conto personale alla cassa di compensazione dell’AVS. Il servizio è gratuito. Gli importi mancanti possono essere corretti presentando come prova il certificato di salario entro cinque anni.
L’estratto conto dell’AVS serve anche per un altro motivo: è un elenco dettagliato del reddito determinante per l’AVS. Queste cifre consentono un calcolo molto attendibile della rendita futura.
