Circa il 7% della popolazione svizzera dai 18 ai 55 anni ha investito denaro in bitcoin o in altre criptovalute. Una percentuale maggiore rispetto a quelli che hanno investito nell’oro fisico. Per le persone di età superiore ai 55 anni, invece, la preferenza va chiaramente al metallo prezioso. Questo è quanto emerge da un sondaggio rappresentativo della Banca Migros.
Le generazioni più giovani preferiscono le criptovalute rispetto all’oro fisico sotto forma di lingotti e monete: lo dimostra un sondaggio rappresentativo della Banca Migros. Oltre il 7% dei giovani dai 18 ai 29 anni ha investito in bitcoin o in altre criptovalute, mentre solo il 5% lo ha fatto nell’oro fisico. Anche nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 55 anni più del 7% ha investito una parte del proprio denaro in criptovalute; la quota degli investimenti nell’oro fisico è pari al 6%. Per le persone di età superiore ai 55 anni, invece, la preferenza va chiaramente all’oro: il 5% degli intervistati investe in lingotti o monete, in criptovalute meno dell’1%. Per tutte le fasce d’età poco meno del 5% della popolazione svizzera dai 18 anni in su ha investito nelle criptovalute, mentre nell’oro fisico oltre il 5%.
In un terzo dei casi chi investe in criptovalute si accontenta di importi inferiori ai 1000 franchi. Un quinto investe tra 1000 e quasi 2000 franchi. Un buon 10% investe tra 2000 e quasi 5000 franchi e un terzo si impegna per almeno 5000 franchi.
Motivi frequenti a sfavore degli investimenti nei bitcoin: mancanza di comprensione e paura di eventuali perdite
Di coloro che non si sono mai occupati di criptovalute, il 15% riesce ad immaginarsi piuttosto bene o molto bene di investire in queste ultime in futuro. Più sono giovani e più cresce la loro quota: tra i 18 e i 29 anni si attesta al 27%. La propensione risulta maggiore per gli uomini: in tutte le fasce d’età il 20% degli uomini mette in conto di poter investire nelle criptovalute, mentre per le donne si tratta solo del 12%.
Al contrario, perché non si investe nelle criptovalute? Tra le risposte più frequenti vi sono state la mancanza di comprensione e la paura della perdita (rispettivamente il 33% e il 30% delle risposte). Sono poste chiaramente in secondo piano la mancanza di fiducia, l’instabilità e la paura dell’hackeraggio (ognuno pari all’8%) e l’idea che le criptovalute non rappresentino un reale controvalore (7%).
Un giovane su sette al di sotto dei 30 anni vuole investire in criptovalute
In tutte le fasce d’età il 6% degli intervistati dichiara che le criptovalute stanno diventando più importanti per loro come forma di risparmio e d’investimento. Nella fascia tra i 18 e i 29 anni la percentuale è addirittura del 13%.
Metodologia del sondaggio
Il sondaggio rappresentativo è stato condotto nell’ottobre 2019 dall’istituto di ricerche di mercato Intervista su incarico della Banca Migros. Sono state intervistate online oltre 1500 persone maggiorenni e appartenenti alla Svizzera tedesca, alla Romandia e al Ticino. Qui potete trovare altri risultati del sondaggio.