I periodi di grandi cambiamenti non sono il momento migliore per un freno al debito. Ma mettere una camicia di forza alla crescita della spesa pubblica è più opportuno di quanto si possa pensare. È una condizione necessaria per garantire la massima sostenibilità economica, sociale e di politica finanziaria.
Continuare a leggereSantosh Brivio

Santosh Brivio è Senior Economist della Banca Migros. Si occupa dell'analisi degli sviluppi macro e ciclici e dei mercati finanziari.
Prosegue la pausa della Fed
Negli Stati Uniti continua la battuta d’arresto del ciclo di riduzione dei tassi d’interesse. La Fed continua a non sentire la fretta di un prossimo allentamento della politica monetaria. Questo ha molto a che vedere con la politica commerciale e doganale di Donald Trump. Ma non solo.
Continuare a leggereDecisione sui tassi della BCE: il futuro corso resta nebuloso
Sotto la guida del suo presidente Christine Lagarde, la BCE riduce ancora una volta i tassi di riferimento di un quarto di punto percentuale. In un contesto caratterizzato dall’incertezza, fornisce così almeno un po’ di prevedibilità. Alla luce delle molteplici imponderabilità, in futuro agirà però con maggiore cautela. Questo attenua anche la pressione ad agire sulla BNS.
Continuare a leggereRiduzione del tasso di riferimento: un motivo per rallegrarsi. Oppure no?
Come previsto, il tasso ipotecario di riferimento scende di un quarto di punto percentuale. Tuttavia, gli affitti non dovrebbero scendere su ampia scala. Per il singolo nucleo familiare, l’eventuale alleggerimento risulta nel migliore dei casi marginale. A livello nazionale può avere una certa rilevanza.
Continuare a leggereSettore farmaceutico: la ricetta svizzera vincente con rischi ed effetti collaterali
L’industria chimico-farmaceutica è un pilastro vitale dell’economia svizzera. Ma il suo forte orientamento alle esportazioni verso gli USA comporta anche grandi rischi. Che vanno affrontati con la massima proattività.
Continuare a leggereLe elezioni federali sono anche un punto di svolta?
Le elezioni anticipate alimentano la speranza di un impulso rinvigorente in Germania. Tuttavia, le sfide sociali, climatiche ed economiche sono immense e non ci si può aspettare miracoli dal nuovo governo. Ma forse il futuro governo si sta muovendo di nuovo sulla strada del successo.
Continuare a leggereSan Valentino: dal Kenya con amore
Il 14 febbraio è un giorno speciale non solo per le coppie romantiche. Segna anche una data di intensa attività per il commercio al dettaglio. È una buona notizia non solo per l’industria dei fiori, ma anche per Paesi molto lontani.
Continuare a leggereDecisione sui tassi di interesse della Fed: non ci sarà alcun duello a Washington. Per il momento.
Come previsto, la Fed lascerà invariato il tasso d’interesse di riferimento nella riunione del 29 gennaio 2025. Questo segna l’inizio di una pausa prolungata nei tagli dei tassi. Questo è importante e giusto, anche se scontenta Donald Trump. Tuttavia, uno sguardo agli anni ’70 dimostra che la Fed deve rimanere ferma di fronte alla Casa Bianca.
Continuare a leggereIl drago cinese ha le ali tarpate. Ma non va sottovalutato.
La Cina continua a fare i conti con persistenti problemi economici interni. Probabilmente sono più seri di quanto ufficialmente riconosciuto. Sul mercato mondiale, tuttavia, la concorrenza cinese resta forte e mette sotto notevole pressione le industrie consolidate.
Continuare a leggereMeglio le «buone azioni» delle «buone intenzioni»
Il picco di una smisurata proclamazione della propria esemplarità in fatto di sostenibilità e diversità sembra essere stato raggiunto. L’attenzione torna invece a concentrarsi sulle azioni concrete che sulle frasi di marketing.
Continuare a leggerePrima dell’insediamento di Trump, la Fed delimita ancora una volta il proprio territorio
Il 18 dicembre la banca centrale statunitense Fed ha abbassato per la terza volta consecutiva il tasso di riferimento portandolo alla forbice del 4,25-4,50%. L’allentamento di 25 punti base era già stato previsto in precedenza. Più interessante della decisione sono stati quindi anche il simbolismo che ne deriva e le indicazioni fornite da Jerome Powell sulla futura rotta della Fed. Questa è stata infatti l’ultima decisione sui tassi della Fed prima dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Continuare a leggereLa ripresa tedesca tarda ad arrivare
Il clima ostile dell’economia tedesca si propaga ora anche al mercato del lavoro, rendendo ancora più improbabile l’innescarsi di una rapida ripresa. Non è un buon auspicio per l’Europa e la Svizzera.
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