Tutto quello che c’è da sapere sulle ICO

Il mondo delle criptovalute prende sempre più piede tra gli investitori. D’altronde, perché sorprendersi, se il valore delle valute digitali, tra cui bitcoin, ether e ripple, è esploso lo scorso anno. Gli apprezzamenti stratosferici o, definizione più azzeccata, la «corsa all’oro» degli investitori, hanno parallelamente provocato una massiccia crescita del mercato delle criptovalute. Dietro a questo boom si cela, tra l’altro, una forma innovativa di finanziamento: l’Initial Coin Offering (ICO), ossia l’offerta iniziale di valute virtuali.

Secondo il sito CoinMarketCap.com, nel frattempo esistono più di 1300 criptovalute. Chi cerca di orientarsi in questo universo trova singolare, tra l’altro, il fatto che molte di esse abbiano nomi strani: Halloween Coin, Honey, SatoshiMadness, High Voltage o PinkDog sono solo alcuni esempi. Questi nomi suonano in qualche modo oscuri, e forse lo sono, ma il 15 gennaio scorso la capitalizzazione dell’intero mercato delle criptovalute valeva nel frattempo 472 miliardi di dollari (stato: 22 febbraio 2018). In proposito è inevitabile chiedersi da dove provenga questa valanga di nuove criptovalute? In breve, la risposta è: dalle ICO, una serie infinita di ICO.

Boom del mercato delle ICO
Volume complessivo delle emissioni di ICO in milioni di USD. Fonte: coindesk.com (stato: novembre 2017)

L’acronimo ICO sta per Initial Coin Offering. Le ICO sono un fenomeno relativamente recente, ma sono presto diventate oggetto di accesi dibattiti nella comunità blockchain. Molti osservatori considerano i progetti di ICO titoli non regolamentati, mentre altri sostengono che si tratti di un’innovazione nel tradizionale modello di finanziamento venture.

Ma che cosa si cela dietro a tutto ciò? Il termine ICO si rifà a Initial Public Offering (IPO), quindi alla forma classica di raccolta di capitale da parte di un’impresa con una quotazione in borsa, dove la società in questione emette azioni che saranno acquistate dagli investitori. Come le IPO, anche le ICO sono strumenti di raccolta di fondi, solitamente per le start up provenienti dal mondo delle criptovalute e le giovani società tecnologiche. Oltre al fatto che entrambe le forme servono al finanziamento delle imprese, per il resto hanno ben poco in comune.

Le ICO si muovono in una zona grigia dal punto di vista giuridico

Nel caso di una IPO tradizionale, l’emissione di azioni è fortemente regolamentata. In particolare l’emittente deve adempiere i cosiddetti obblighi di prospetto, in collaborazione con una o più banche d’investimento, per garantire la tutela degli investitori. Un’offerta pubblica tradizionale rappresenta, per le imprese, una lunga e gravosa corsa a ostacoli tra le normative. Le ICO, invece, si muovono in una zona grigia dal punto di vista giuridico, tanto più che con questa forma di finanziamento un’impresa raccoglie capitali al di fuori del mercato finanziario regolamentato. In una ICO non vengono vendute azioni e il processo di vendita non coinvolge una borsa, banche o altri intermediari finanziari. In sostanza consiste nella vendita di cosiddetti token o coin da parte dell’impresa, quindi nella vendita di una criptovaluta, che può essere acquistata dagli investitori. Grazie ai token, gli investitori hanno la possibilità di assumere tempestivamente una posizione in una criptovaluta che, in principio, non esiste ancora. In una ICO i token sono spesso venduti in cambio di criptovalute che godono già di una diffusione maggiore, tra cui bitcoin o ether. Solitamente, dopo la ICO, i token sono scambiati su una borsa di criptovalute.

Le principali criptovalute
CriptovalutaCapitalizzazione di mercato in miliardi di USDPrezzo in USD
Bitcoin185,210'971.10
Ethereum85,4873.44
Ripple40,31.03
Bitcoin Cash22,81'344.12
Litecoin12,2220.21
Fonte: Coinmarketcap.com (stato: 22 febbraio 2018)

Questi token devono essere immaginati come una sorta di cedola digitale, che serve a finanziare una determinata impresa e/o uno speciale progetto. L’idea alla base è che, se l’impresa/il progetto ha successo, il valore del token dovrebbe salire al di sopra del prezzo d’emissione.

Le ICO sono strutturate in modo molto diverso l’una dall’altra. Il token emesso può rappresentare una quota di partecipazione in una società, un buono per usufruire di servizi in futuro o, talvolta, non avere alcun valore individuabile. Numerosi progetti di ICO si trovano inoltre in uno stadio di sviluppo molto precoce.

Le ICO sono investimenti molto rischiosi e a carattere speculativo.

Chi vuole investire in una ICO dovrebbe essere ben consapevole dei rischi che comporta e analizzare a fondo il progetto concreto, prima di valutare l’acquisto di token digitali.

Quali rischi devono essere considerati?

  • Mercato non regolamentato: le ICO sono in gran parte non regolamentate e molti emittenti hanno sede oltreoceano.
  • Nessuna protezione per gli investitori: è molto improbabile che abbiano accesso alle misure cautelari previste dalle normative.
  • Volatilità dei prezzi: così come in generale tutte le criptovalute, il valore di un token può essere estremamente volatile e soggetto a drammatiche oscillazioni della quotazione.
  • Rischio di frode: è possibile che alcuni emittenti non intendano utilizzare il ricavato di una ICO così come previsto al momento del lancio del progetto sul mercato.
  • Documentazione insufficiente: invece di un prospetto regolamentato, di norma le ICO presentano soltanto un «white paper», che può essere confuso, incompleto o fuorviante. Spesso occorrono conoscenze specialistiche per comprenderne bene le caratteristiche e i rischi.
  • Progetti di start up: solitamente i progetti di ICO si trovano in uno stadio molto precoce di sviluppo e i loro modelli d’affari sono spesso ancora sperimentali. C’è il rischio che, nel peggiore dei casi, debbano ammortizzare tutto il capitale investito.

Con queste premesse, gli investimenti in un progetto ICO sono da consigliare soltanto a chi è esperto e dotato di una forte propensione al rischio ed è convinto della qualità del progetto ICO (ad esempio in considerazione del business plan, della tecnologia o delle persone coinvolte).

 

Link utili:

Una panoramica delle operazioni in corso e future di Tokens Sale, ICO e Crowdsale è ottenibile nei siti http://www.icotracker.net/ e www.smithandcrown.com/icos

La capitalizzazione di mercato, il volume degli scambi e le variazioni di prezzo delle criptovalute sono consultabili su http://www.coinmarketcap.com/.

Il sito Visual Capitalist. ha visualizzato molto chiaramente il boom delle ICO.

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