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Tassi negativi – ossia l’ideale della moneta deperibile

Le banche centrali hanno un problema: i loro tassi negativi funzionano soltanto se la gente non si rifugia nella liquidità. Per questo si sta già discutendo la possibilità di introdurre un divieto. Un’alternativa meno radicale è l’idea della cosiddetta «moneta di ghiaccio»: in altri termini il valore del denaro viene progressivamente eroso.

Lo Stato può guadagnare denaro indebitandosi. Quella che ancora poco tempo fa sembrava un’assurdità è diventata nel frattempo un’abitudine diffusa. Il volume mondiale dei titoli di stato con un rendimento negativo ha raggiunto circa 7000 miliardi di franchi, sebbene le banche centrali abbiano sinora utilizzato lo strumento dei tassi negativi con una certa titubanza. Temono infatti di scatenare una fuga nei contanti non appena i tassi scendono troppo in territorio negativo. Mettere il denaro sotto il materasso è un modo semplice di eludere i tassi sottozero.

I debiti come nuova fonte di entrate per gli Stati
I debiti come nuova fonte di entrate per gli Stati
Volume mondiale delle obbligazioni statali con rendimento negativo. (Dati: BRI)

Questo dilemma che le banche centrali si trovano ad affrontare fa tornare d’attualità una vecchia aspirazione: la moneta di ghiaccio. Il primo ad avere quest’idea è stato l’agente di commercio tedesco Silvio Gesell cento anni fa. Su che cosa si basa? Con il tempo un’auto o un altro oggetto acquistato perde sempre più di valore. Gesell era del parere che questo deprezzamento dovesse avvenire anche con il denaro contante. Il denaro doveva, a suo dire, «sciogliersi». Nella pratica ciò potrebbe essere realizzato con una lotteria per distruggere il denaro (v. sotto: «Come funziona la moneta deperibile»).

Gesell riteneva che gli interessi fossero antisociali: secondo lui, chi mette da parte i propri risparmi dovrebbe essere punito, non premiato. E perché la gente spenda soldi, invece di accumularli, il valore della moneta deve, appunto, ridursi.

Così l’idea della moneta deperibile coincide con i tassi negativi delle banche centrali, anch’esse intenzionate a dare slancio all’economia con i consumi.

Personalmente ritengo che sia i tassi negativi sia la moneta deperibile siano pericolose utopie tecnocratiche. Suggeriscono che si possa forzare il progresso economico con un controllo centralizzato, quasi a comando. Basta correggere un certo «comportamento sbagliato» delle persone, ossia la propensione al risparmio, ritenuta dannosa.

Ma chi, per prudenza, preferisce risparmiare sarà indotto a spendere improvvisamente di più solo con un tasso d’interesse penalizzante o la moneta deperibile? Mi sembra poco probabile. Reagirà piuttosto con diffidenza e stringerà ancora di più la cinghia.

Il risultato è dunque l’opposto della stimolazione auspicata: più dubbi e incertezza.

Nell’opinione pubblica le banche centrali godono ancora di una notevole considerazione. Sarebbe insensato mettere a repentaglio questa fiducia.

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One thought on “Tassi negativi – ossia l’ideale della moneta deperibile”

  1. Non sono un esperto di finanza ma sono certo che si tratta dell’ennesimo tentativo di ingrassare le banche a scapito della gente che lavora, suda e fatica ad arrivare a fine mese

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