Ostacoli per le donne nella previdenza

Molte donne lavorano a tempo parziale o hanno interruzioni di carriera a causa di maternità. Entrambi hanno un impatto negativo sul livello delle prestazioni pensionistiche. Per le donne è quindi ancora più importante occuparsi presto della pianificazione previdenziale.

Nell’età avanzata, in Svizzera le donne hanno spesso delle rendite inferiori a quelle degli uomini, soprattutto se sono single, con o senza figli, oppure divorziate. E non è tutto, sono anche più colpite dal problema della povertà in età avanzata. Ecco perché dovrebbero iniziare quanto prima ad occuparsi della pianificazione previdenziale, così facendo si dotano degli strumenti migliori per far fronte a diverse eventualità. Quali precauzioni devono essere prese nei riguardi dell’AVS, della cassa pensioni e del pilastro 3a?

AVS: evitare le lacune contributive

Il lavoro a tempo parziale si traduce solitamente in una riduzione delle prestazioni AVS. Solo chi può dimostrare un periodo integro di versamento dei contributi e un reddito annuo medio di 85’320 franchi percepisce la rendita mensile massima di 2370 franchi, ossia 28’440 franchi l’anno. Tutti i pensionati con un reddito medio pari o inferiore a 14’220 franchi e privo di lacune contributive percepiscono la rendita minima di 1185 franchi al mese, ossia 14’220 franchi all’anno (tutti i dati al 2020, gli importi possono cambiare ogni anno).

Importante: il reddito medio annuo rilevante e costituito non solo dal reddito da lavoro, ma anche dagli accrediti per i figli e per i compiti assistenziali ai parenti più vicini. Chi presenta lacune contributive ha diritto solo a una rendita parziale. Per le rendite di vecchiaia, ogni anno di contribuzione mancante comporta una riduzione pari al 2,3%. Per evitare questi frangenti, si può pagare il contributo minimo annuo dell’AVS, attualmente fissato a 496 franchi. Richiedete quindi alla cassa di compensazione AVS un estratto del vostro conto AVS. È possibile colmare le lacune contributive effettuando entro cinque anni un pagamento a posteriori.

Accrediti per compiti educativi AVS

Come già accennato, l’AVS include nel calcolo delle rendite anche gli accrediti per compiti educativi. Più esattamente, la cassa di compensazione conteggia alla persona assicurata un accredito per ogni anno dedicato all’educazione di uno o più figli di età inferiore ai 16 anni. L’importo e fisso ed equivale a tre volte la rendita minima annua, per un totale di 42’660 franchi. Questo importo annuo viene moltiplicato per il numero di anni di educazione e poi diviso per il numero di anni di contribuzione. Per calcolare l’ammontare della rendita di vecchiaia, la cassa di compensazione somma gli accrediti per compiti educativi al reddito medio.

Importante: Durante il matrimonio ogni coniuge percepisce il 50% dell’accredito educativo. Se i genitori sono divorziati o non sono sposati si applicano disposizioni particolari. In linea di massima, se l’autorità parentale e affidata a un unico genitore, l’intero accredito educativo viene assegnato al genitore che la detiene.

Notificare gli accrediti AVS per compiti assistenziali

Gli accrediti per compiti assistenziali funzionano in maniera simile a quelli per compiti educativi. Sono supplementi al reddito da lavoro determinante per la pensione, che mirano quindi a garantire una rendita più elevata a chi si occupa di parenti bisognosi di cure. Questa possibilità va soprattutto a vantaggio delle donne, che sono impegnate nell’assistenza ai familiari con una frequenza ben superiore alla media e per questo rinunciano a un’attività lucrativa a tempo pieno.

Il calcolo viene effettuato come per gli accrediti per compiti educativi. Più precisamente, la cassa di compensazione conteggia alla persona assicurata un accredito pari a tre volte la rendita minima annua per ogni anno dedicato all’assistenza di uno o più parenti che necessitano di cure. Durante il matrimonio ogni coniuge percepisce il 50% dell’accredito assistenziale.

Importante: non si può essere beneficiari di un accredito per compiti assistenziali lo stesso anno in cui la cassa di compensazione concede già un accredito per compiti educativi. Chi si occupa di parenti bisognosi di cure deve comunicarlo annualmente alla cassa di compensazione cantonale. La notifica e necessaria perché gli accrediti non sono effettuati in maniera automatica.

Richiedere lo splitting della rendita AVS

Il reddito conseguito durante il matrimonio viene accreditato ai coniugi in parti uguali nel momento stesso in cui si separano, divorziano o se entrambi i coniugi hanno diritto alla rendita AVS o AI. In virtù di questo cosiddetto splitting, le donne con un’attività lavorativa ridotta o un’interruzione dell’attività lavorativa possono comunque beneficiare di una rendita AVS più elevata.

Importante: lo splitting delle rendite non avviene automaticamente, deve essere invece predisposto dall’AVS.

Ottimizzare le prestazioni della cassa pensioni

Come nell’AVS, anche nella previdenza professionale vi sono diversi scogli per chi lavora a tempo parziale. Infatti, i collaboratori devono essere assicurati obbligatoriamente nella previdenza professionale solo a partire da uno stipendio annuo superiore alla soglia d’accesso fissata dalla legge a 21’330 franchi. Di conseguenza, se la collaboratrice percepisce uno stipendio pari o inferiore a 21’330 franchi, non vengono effettuati versamenti nella previdenza professionale. Esistono pero delle casse pensioni che assicurano volontariamente i salari al di sotto del valore soglia summenzionato.

Importante: se la cassa pensioni del datore di lavoro non prevede la possibilità di assicurare salari inferiori a 21.330 franchi, sono disponibili le seguenti opzioni:

  • Svolgere più attività a tempo parziale per poter raggiungere la soglia di contribuzione e assicurare l’importo totale presso una cassa pensioni. Tuttavia, non tutti gli istituti di previdenza offrono questa possibilità e in alternativa il salario in questione si può assicurare volontariamente tramite l’istituto collettore LPP.
  • Effettuare versamenti ottimizzati a livello fiscale nella cassa pensioni in un momento successivo per colmare le lacune previdenziali.
  • Prolungare l’attività professionale oltre il 64o anno d’età.
  • Aumentare il grado di occupazione.

Pilastro 3a

Per colmare le lacune previdenziali si dovrebbe utilizzare anche il pilastro 3°, per esempio con un piano di risparmio in fondi 3a. Chiunque ha un reddito da lavoro soggetto all’AVS ha diritto a effettuare versamenti fino a un determinato importo nel pilastro 3a e a detrarre la somma dal reddito imponibile. È una possibilità che spetta anche alle donne che, occupandosi dei bambini, lavorano solo a tempo parziale.

Qui si osserva pero un’ingiustizia del sistema previdenziale dei tre pilastri. Perché chi e assicurato presso una cassa pensioni (e quindi ha già una previdenza relativamente buona) può versare fino a 6826 franchi nel pilastro 3a. Chi invece non è affiliato a una cassa pensioni in quanto percettore di un salario annuo inferiore a 21’330 franchi può versare al massimo solo il 20% dello stipendio nel pilastro 3a.

Importante: i pagamenti nel pilastro 3a devono essere effettuati entro la fine dell’anno civile. I pagamenti mancanti non possono essere recuperati.

Responsabilità personale

Qualunque siano le loro scelte – lavorare o meno, sposarsi o vivere in concubinato, prendersi cura dei figli – le donne possono assicurarsi l’indipendenza finanziaria pensando in tempo utile alla loro previdenza personale per la vecchiaia.

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