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Cinque consigli utili sul (pre)pensionamento

Non importa fino a che età lavorate: al momento della pensione dovete prendere diverse decisioni importanti. Ad esempio, se volete riscuotere il capitale o una rendita. E spesso vale la pena di ritirarsi gradualmente dall’attività lavorativa

1. Sognare è lecito, ma rimanete con i piedi per terra

Che cosa posso fare con il mio tempo libero se vado in pensione prima del tempo? Per la maggior parte delle persone la lista dei desideri diventerebbe piuttosto lunga. Ma per evitare l’amara sorpresa che vi mancano i mezzi finanziari per il pensionamento anticipato è opportuno un accurato checkup della vostra situazione già a partire dai 50 anni.

È meno complicato di quello che sembra. Cominciate a consultare il certificato di previdenza, che ricevete dalla cassa pensioni ogni anno in primavera.

Vi trovate una stima del presunto capitale di vecchiaia quando andrete in pensione.

Dal momento che la maggior parte dei certificati di previdenza è strutturata in modo piuttosto complicato, abbiamo pubblicato una guida di facile comprensione per decifrare i dati. Sono inoltre riportate le cifre sul reddito di un pensionato medio, in modo che riconosciate subito una possibile lacuna previdenziale.

Adesso potete stimare la vostra presunta rendita AVS. Nel nostro blog trovate un’utile guida anche su questo argomento. Infine migliorate notevolmente le vostre opportunità di prepensionamento effettuando versamenti regolari nel pilastro 3a. Utili consigli in materia sono contenuti nel nostro articolo «I sette errori con il pilastro 3a».

2. La rendita è spesso una scelta migliore del prelevamento del capitale

Chi ha buone probabilità di raggiungere un’età avanzata fa sicuramente bene a optare per la rendita, come dimostra anche il grafico seguente con il nostro modello di calcolo.

Sono in gioco centinaia di migliaia di franchi
È l’aspettativa di vita a decidere se la soluzione migliore sia il prelievo di capitale o la rendita. In questo calcolo la rendita è più vantaggiosa a partire da un’aspettativa di vita di 83 anni. Esempio di calcolo per un single con un patrimonio di 500'000 franchi nella cassa pensioni. Ipotesi: aliquota di conversione 6,8%, aliquota fiscale marginale 20%, rendimento del capitale 1,5%, imposta sul capitale versato 8%.
L’aspettativa di vita decide se la migliore soluzione sia il prelevamento del capitale o la rendita. In questo calcolo la rendita conviene a partire da un’aspettativa di vita di 83 anni. Il modello di calcolo per una persona sola si basa su un capitale nella cassa pensioni di 500’000 franchi. Ipotesi: aliquota di conversione del 6,8%, aliquota fiscale marginale del 20%, rendimento del capitale dell’1,5%, imposta sul versamento del capitale dell’8%.

Dal momento che il capitale di previdenza si riduce in caso di pensionamento anticipato, aumenta il rischio di longevità: prelevando il capitale è maggiore il pericolo che il patrimonio non sia più sufficiente in caso di una durata di vita superiore alla media. Vi mettete invece al sicuro optando per la rendita.

3. Verificate il vostro potenziale di riscatto nella cassa pensioni

Nel certificato di previdenza è indicato l’importo massimo che potete riscattare nella vostra cassa pensioni.

Per motivi fiscali dovreste distribuire i riscatti su diversi anni poiché potete dedurre l’importo dall’imposta sul reddito. Occorre tuttavia tenere presente che dopo un riscatto non è possibile prelevare capitale dalla cassa pensioni per tre anni. Va anche considerato che per molte casse pensioni i riscatti confluiscono nella parte sovraobbligatoria, che comporta prestazioni inferiori.

Dal 2006 il legislatore riconosce alle casse pensioni, oltre al riscatto ordinario, anche la possibilità di compensare la riduzione delle prestazioni in caso di pensionamento con versamenti facoltativi. Se la vostra cassa pensioni lo prevede e voi avete a disposizione altri risparmi non dovreste perdervi questa opportunità.

4. Prelevare l’AVS in anticipo non conviene quasi mai

Secondo la legge sull’AVS l’inizio del versamento della rendita può essere scelto individualmente tra i 63 e i 70 anni (per le donne tra 62 e 69 anni). Tuttavia un prelevamento anticipato è di norma sconsigliabile. Comporta infatti una decurtazione permanente della rendita del 6,8 percento per ogni anno anticipato (v. grafico). Anche in caso di prepensionamento vale spesso la pena di attendere fino all’età ordinaria AVS per riscuotere la rendita.

L’ammontare della rendita cambia notevolmente

Gli effetti di una riscossione anticipata o di un rinvio dell’AVS sulla massima rendita individuale.
Gli effetti di una riscossione anticipata o di un rinvio dell’AVS sulla massima rendita individuale.
Effetti di una riscossione anticipata o di un rinvio dell’AVS sulla massima rendita individuale.

Importante: anche in caso di pensionamento anticipato dovete continuare a versare contributi all’AVS fino all’età di pensionamento prevista dalla legge.

I contributi delle persone senza attività lucrativa sono determinati in funzione della sostanza e del reddito annuo conseguito in forma di rendita e sono compresi tra 478 e 23’900 franchi. Il contributo versato può essere comunque dedotto dal reddito imponibile nella dichiarazione fiscale.

5. Un pensionamento graduale offre diversi vantaggi

Dal 2011 la legge prevede la possibilità di proseguire la prestazione sinora maturata della cassa pensioni in caso di pensionamento anticipato a partire dai 58 anni. Tuttavia è necessario che il grado di occupazione non scenda al di sotto del 50 percento. In questo modo non solo aumentate il vostro capitale di vecchiaia, ma potete anche mantenere la protezione assicurativa fino all’età ordinaria di pensionamento.

In caso di prelevamento del capitale la riduzione graduale del grado di occupazione ha inoltre il vantaggio che può avvenire in diverse tappe, quindi l’onere fiscale si riduce notevolmente. Con questa variante potete anche risparmiare contributi all’AVS. Infatti, con il reddito dell’attività a tempo parziale avete già ottemperato al vostro obbligo di contribuzione, quindi la cassa di compensazione rinuncia a conteggiare la sostanza disponibile ai fini del calcolo dei contributi, come avviene invece in caso di un prepensionamento completo.

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