I 10 principali consigli sul pilastro 3a

Senza dubbio desiderate mantenere il vostro consueto tenore di vita anche quando sarete in pensione. Se però le rendite dell’AVS e della cassa pensioni non fossero sufficienti a coprire le uscite previste, dovreste aver risparmiato un patrimonio proprio sufficiente da utilizzare gradualmente dopo il pensionamento. A tal scopo vi diamo 10 consigli sul pilastro 3a.

Consiglio n. 1: versare per tempo conviene

Il versamento anticipato nel pilastro 3a presenta due aspetti sostanziali.

  • Versare da giovani: iniziando a versare in gioventù (ad es. non appena si inizia a lavorare) si massimizza la durata di crescita del capitale. Nel corso di decenni, anche importi modesti possono accumulare una ricchezza considerevole grazie agli interessi composti. Ciò significa che, in teoria, i giovani professionalmente attivi possono versare i contributi 3a già dal 1° gennaio successivo al compimento del 17° anno di età, che corrisponde al momento in cui comincia l’obbligo contributivo all’AVS; un reddito soggetto all’AVS è il requisito per versare nel pilastro 3a.
  • Versare all’inizio dell’anno: effettuando versamenti all’inizio dell’anno, sfruttate il potenziale dell’effetto degli interessi composti per tutto l’anno. Il denaro che versate ha dunque più tempo per fruttare. Sarebbe consigliabile predisporre subito un ordine permanente, per non doversene ricordare ogni anno.

Consiglio n. 2: sfruttare l’importo massimo

L’Ufficio federale delle assicurazioni sociali fissa ogni anno gli importi massimi del pilastro 3a. Per l’anno 2024 ha stabilito quanto segue:

  • i lavoratori affiliati a una cassa pensione possono versare al massimo 7056 franchi;
  • i lavoratori non affiliati a una cassa pensioni possono versare fino al 20% del reddito da lavoro netto, per un massimo di 35 280 franchi.

Non è opportuno arrotondare in eccesso o in difetto tali importi, perché:

  • versare troppo nel pilastro 3a non conviene. A chi versa contributi superiori al massimale, infatti, l’autorità fiscale o l’istituto di previdenza 3a imporrà di farsi restituire l’importo eccedente. I massimali che non sono stati restituiti non godono di alcuna agevolazione fiscale: patrimonio e proventi sono imponibili;
  • viceversa, non è possibile recuperare i versamenti non effettuati in un anno. Anche se non vi è possibile versare l’importo massimo, dovreste cogliere questa opportunità ogni anno poiché ne beneficiate doppiamente: risparmiate subito sulle imposte e il vostro denaro ha più tempo per moltiplicarsi.

Consiglio n. 3: risparmiare sulle imposte con il pilastro 3a

I versamenti nel pilastro 3a si traducono in un risparmio fiscale immediato che, a seconda del cantone e della situazione personale, può essere considerevole.

  • I depositi di risparmio annuali possono essere detratti dal reddito imponibile fino al massimo previsto dalla legge.
  • Per l’intera durata della previdenza non sono dovute imposte sul patrimonio e sul reddito né l’imposta preventiva.
  • Al momento della riscossione, il denaro risparmiato viene tassato a un’aliquota ridotta e separatamente rispetto al resto del reddito.
  • Il patrimonio sul conto di previdenza 3a può essere utilizzato per l’acquisto di una proprietà abitativa a uso proprio. Il prelievo è soggetto a imposta, ma a un’aliquota ridotta e separatamente rispetto al resto del reddito.

A proposito: i versamenti nel pilastro 3a convengono sia a chi ha un reddito basso sia a chi ha entrate cospicue. In percentuale, chi ha un reddito basso può ridurre le proprie tasse in misura maggiore rispetto a chi guadagna molto. Per contro, per i guadagni elevati il risparmio fiscale è maggiore in cifre assolute. I versamenti nel pilastro 3a sono tanto più vantaggiosi quanto più è elevata l’aliquota fiscale sul reddito nel cantone di domicilio. Sfruttate dunque il pilastro 3a soprattutto nei cantoni con un’elevata imposizione fiscale, ad esempio Basilea Città, Berna, Giura, Ginevra, ecc.

Consiglio n. 4: individuare e colmare le lacune previdenziali

Gli anni di contribuzione prestati determinano l’ammontare della rendita di vecchiaia dell’AVS. Ogni anno di contribuzione mancante comporta una riduzione a vita della rendita, pari a 1/43, per le donne e a 1/44, per gli uomini (armonizzato dal 2025 grazie alla stessa età di riferimento AVS di 65 anni). Anche se sembra poco, questo in realtà può portare rapidamente a una considerevole lacuna nella previdenza per la vecchiaia. Richiedete quindi subito un estratto del vostro conto alla cassa di compensazione.

Ecco le principali cause di una lacuna previdenziale:

  • Anni contributivi mancanti: in caso di versamenti irregolari dei contributi, ad esempio perché ci si è dedicati alla cura dei figli oppure in ragione degli studi, di un lungo viaggio o di un soggiorno privato o professionale all’estero, si crea una lacuna previdenziale.
  • I lavoratori autonomi, non essendo obbligatoriamente affiliati a una cassa pensioni, devono costituire il proprio capitale di vecchiaia sotto la propria responsabilità.
  • I frontalieri che lavorano in Svizzera ma vivono all’estero devono spesso affrontare sfide particolari in fatto di previdenza per la vecchiaia, in quanto spesso sono attivi in sistemi pensionistici diversi.
  • Lavoro a tempo parziale: un’occupazione a tempo parziale si traduce in contributi minori alla cassa pensioni; di conseguenza, anche il capitale e la rendita di vecchiaia saranno più esigui. Con un reddito medio inferiore, anche la rendita AVS sarà probabilmente inferiore rispetto a quella di un lavoro a tempo pieno.
  • Divorzio: i contributi previdenziali versati durante il matrimonio (AVS, cassa pensioni e 3° pilastro) vengono in linea di massima suddivisi in parti uguali tra entrambi i coniugi.
  • Reddito elevato: più lo stipendio è elevato, minore è la rendita dell’AVS e della cassa pensioni in rapporto al reddito precedente.
  • Pensionamento anticipato: i datori di lavoro e i lavoratori effettuano versamenti di denaro per meno tempo, il che riduce la rendita annua e genera meno interessi e interessi composti.
  • Riduzione dell’aliquota di conversione: questa aliquota viene utilizzata per calcolare la rendita di vecchiaia in percentuale dell’avere accumulato della cassa pensioni; se diminuisce l’aliquota, come avviene con sempre maggior frequenza, la rendita versata è inferiore.

È importante riconoscere e calcolare tempestivamente la lacuna previdenziale, in quanto esistono diverse possibilità per colmarla. Le soluzioni più valide sono i versamenti nel pilastro 3a e il riscatto volontario nella cassa pensioni. Entrambe godono di agevolazioni fiscali. Inoltre, i piani di risparmio e i titoli possono integrare in modo ottimale la previdenza individuale. In questo modo è possibile migliorare le prestazioni di vecchiaia.

Consiglio n. 5: risparmiare o investire? Investire nel pilastro 3a conviene

Più opportunità d’investimento con i fondi previdenziali

Valutate se sia il caso di versare su un conto 3a sicuro oppure investire in fondi previdenziali. È pur vero che la seconda opzione comporta rischi maggiori, ma è anche vero che offre l’opportunità di ottenere un rendimento maggiore. Facciamo un confronto: chi negli ultimi 30 anni ha versato ogni anno l’importo massimo consentito per i lavoratori affiliati a una cassa pensioni su un conto 3a con interessi, oggi possiede un avere di quasi 238 000 franchi. Con una soluzione d’investimento in titoli in cui il 40% è investito in azioni, il patrimonio risparmiato è superiore di almeno 40 000 franchi.

Un dato importante: i rendimenti non sono vanificati dalle commissioni. Infatti, chi investe in fondi previdenziali presso la Banca Migros non paga né commissioni di acquisto e di vendita né diritti di custodia. Un altro suggerimento: le fluttuazioni di valore del vostro fondo previdenziale si possono attenuare, investendo regolarmente un importo costante con un ordine permanente in fondi.

Attenuare le oscillazioni di valore con un ordine permanente in fondi

Con un ordine permanente investite regolarmente importi costanti nel vostro fondo previdenziale. Si instaura così un comportamento anticiclico e ciò riduce i rischi dell’investimento. Acquistate infatti automaticamente più quote quando le quotazioni sono basse e le borse sono convenienti; viceversa, ne acquistate di meno quando le quotazioni e i rischi di borsa sono elevati. L’investimento viene effettuato sempre a metà mese, a condizione che l’importo stabilito sia disponibile sul conto di previdenza. Allo stesso tempo rimanete flessibili: l’ordine permanente in fondi può essere interrotto in qualsiasi momento, temporaneamente o a tempo indeterminato.

Consiglio n. 6: banca o assicurazione? Scegliete una soluzione bancaria

Che cos’è il risparmio assicurativo?

I prodotti previdenziali offerti dalle assicurazioni in genere comprendono, oltre a una quota di risparmio, anche una copertura in caso di decesso per i superstiti e un esonero dal premio in caso di invalidità. Questo può sembrare vantaggioso in un primo momento, tuttavia nella maggior parte dei casi è meglio separare il risparmio previdenziale e l’assicurazione. Perché?

I costi erodono il rendimento. È vero che, nel corso degli anni, molti assicurati versano un patrimonio modesto nella propria assicurazione. Ma alla fine il risultato ottenuto è spesso molto inferiore a quanto è stato loro prospettato, perché gli assicuratori detraggono dall’importo versato spese amministrative elevate. E anche le provvigioni percepite dagli assicuratori diminuiscono il rendimento. Se quindi aspirate al massimo rendimento possibile, vi conviene puntare su una soluzione bancaria, il cosiddetto «unbundling», o separazione.

Unbundling: i vantaggi della soluzione bancaria del pilastro 3a

Scegliendo l’«unbundling» collocate la quota di risparmio presso una banca e scegliete un conto di previdenza oppure i fondi previdenziali in funzione della propensione al rischio. All’occorrenza, coprite i rischi legati all’incapacità al guadagno e al decesso separatamente, con polizze di rischio senza quota di risparmio.

Quali sono i vantaggi della soluzione bancaria – l’unbundling – oltre al rendimento maggiore?

  1. Importo flessibile dei contributi: rispetto al risparmio assicurativo, in cui l’ammontare dei premi è spesso fissato per contratto per l’intera durata, l’unbundling offre molta più flessibilità nella scelta dei versamenti annui nel pilastro 3a.  La banca vi lascia infatti la piena libertà di decidere di anno in anno fino a che punto sfruttare il massimale dei versamenti nel pilastro 3a.
  2. Opzione switch: l’unbundling consente di trasferire le quote di risparmio. In altre parole, gli averi del pilastro 3a possono essere trasferiti in qualsiasi momento da una banca a un’altra per sfruttare le differenze dei tassi d’interesse. Per contro, con il risparmio assicurativo, il passaggio a un’altra società causa notevoli perdite da riscatto.
  3. Semplice risoluzione: la risoluzione anticipata di un contratto assicurativo è costosa: in un caso del genere, gli assicurati perdono a volte fino alla metà dei premi versati. In caso di divorzio, i coniugi possono concordare, ossia il giudice può disporre, anche la ripartizione dei capitali del pilastro 3a. Con un’assicurazione, questa operazione è meno facile da realizzare rispetto al risparmio bancario, perché la risoluzione di una polizza assicurativa può comportare perdite da riscatto.

Consiglio n. 7: verificare attentamente il prelievo anticipato

Il pilastro 3a è una «previdenza vincolata», questo significa che è possibile effettuare dei prelievi ordinari solo al raggiungimento dell’età di riferimento dell’AVS (a partire dal 2025, l’età di riferimento dell’AVS per le donne sarà gradualmente innalzata da 64 a 65 anni, la stessa età degli uomini). Se lo desiderate, potete rimandare la liquidazione di cinque anni dopo il raggiungimento dell’età di riferimento dell’AVS, ma solo se continuate a esercitare una professione. In questo periodo potete continuare a versare contributi nel pilastro 3a e dedurli dalle imposte. Viceversa, il capitale può essere prelevato al più presto cinque anni prima dell’età di riferimento dell’AVS. La riscossione in una data precedente, ossia il prelievo anticipato, è ammesso solo in pochi casi eccezionali:

  • avvio di un’attività lucrativa indipendente;
  • espatrio;
  • acquisto di una proprietà abitativa a uso proprio, rimborso del mutuo ipotecario che grava su di essa oppure ristrutturazione o rinnovo della proprietà abitativa a uso proprio;
  • percepimento di una rendita d’invalidità completa;
  • finanziamento del riscatto nella cassa pensioni con i capitali del pilastro 3a.

Informatevi tempestivamente presso il vostro istituto di previdenza in merito alle condizioni precise e ai documenti giustificativi richiesti.

Consiglio n. 8: aprire più conti 3a

A partire da una somma di circa 50 000 franchi, vi consigliamo di aprire un secondo conto e deposito di previdenza (con un nuovo ordine permanente in fondi). Aprendo diversi conti del pilastro 3a, potete pianificare con maggior flessibilità e risparmiare le imposte sui versamenti successivi, chiudendo i conti in modo scaglionato (cfr. consiglio n. 9). Per poter scaglionare il prelievo è tuttavia necessario che i capitali del pilastro 3a siano stati suddivisi fin dall’inizio su diversi conti 3a. Infatti, non è possibile prelevare solo una parte dell’importo depositato su un conto.

  • Sin dall’inizio si possono aprire diversi conti (anche presso la stessa banca) e distribuire equamente i versamenti.
  • In alternativa, si può cominciare aprendo un solo conto sul quale effettuare versamenti regolari, e aprirne un secondo solo quando il saldo del primo raggiunge i 50 000 franchi.

Consiglio n. 9: prelievo scaglionato: risparmiare sulle imposte al momento della riscossione

I capitali del pilastro 3a sono tassati al momento della riscossione. L’onere fiscale aumenta gradualmente con l’ammontare del capitale prelevato in un determinato anno. Per ridurre questa progressione fiscale è opportuno suddividere la riscossione del pilastro 3a con prelievi ordinari e prelievi anticipati ripartiti su diversi anni. Ecco un esempio:

  • Effettuate a 50 anni un prelievo anticipato per rinnovare o ristrutturare la vostra proprietà abitativa non più nuovissima.
  • Con un secondo prelievo anticipato verso i sessant’anni riducete il prestito ipotecario e, di conseguenza, diminuite le spese familiari in vista dell’imminente pensionamento.
  • Nei cinque anni precedenti al raggiungimento dell’età di riferimento dell’AVS, inoltre, vi fate versare come prelievi ordinari l’avere rimanente nel pilastro 3a, suddividendolo in tranche più o meno uguali.

Come già spiegato nel consiglio n. 8, se desiderate procedere in modo scaglionato dovete avere più conti del pilastro 3a. Nel suddividere i prelievi considerate anche il conto del/della coniuge e il pagamento della cassa pensioni. Tutti i capitali previdenziali versati in un anno vengono infatti sommati, anche l’avere di libero passaggio. Alcuni cantoni cumulano addirittura tutti i capitali prelevati su tre-cinque anni, rendendo così più difficile lo scaglionamento temporale.

Consiglio n. 10: diritto successorio: definire tempestivamente i beneficiari

L’avere della previdenza vincolata (pilastro 3a) e il relativo pagamento in caso di decesso sono disciplinati in modo chiaro dalla legge, compreso l’ordine dei beneficiari. Non è quindi possibile stabilire con un testamento o un contratto successorio chi riceve l’avere di previdenza. Potete però decidere in che modo ripartire il patrimonio tra i beneficiari. Trovate qui maggiori informazioni sul tema.

Chi desidera rendere una persona beneficiaria del pilastro 3a può comunicarlo in qualsiasi momento alla Fondazione di previdenza, in modo informale. Assicuratevi di non violare le quote legittime degli eredi.

È importante affrontare per tempo l’argomento, pur augurandosi che tale eventualità sia molto lontana nel futuro. In fin dei conti, con la vostra previdenza e il vostro patrimonio intendete proteggere familiari e parenti in caso di decesso.

Domande sulla previdenza? Insieme troviamo le risposte.

Pensate già da ora al futuro e create un’importante riserva per la vecchiaia. Quanto prima cominciate con i versamenti durante la vita lavorativa, tanto più beneficerete dei risparmi fiscali, degli interessi preferenziali e dell’effetto degli interessi composti. Evitate a monte le lacune previdenziali. Qualunque cosa vi interessi, vi forniamo una consulenza personale e facciamo chiarezza su ogni aspetto.

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