In termini di valore la proprietà immobiliare è spesso una delle poste maggiori nel patrimonio complessivo di un’economia domestica. Per mettere al sicuro casa e famiglia contro i rischi finanziari, è necessario intervenire per tempo prendendo le giuste misure previdenziali nell’ambito della pianificazione finanziaria.
È un’immensa gioia vedere nascere il primo figlio. E la felicità è ancora maggiore quando i genitori possono veder crescere i propri bambini nella casa o nell’appartamento di proprietà della famiglia.
È per questo che non si dovrebbe dimenticare di mettere finanziariamente al sicuro la felicità familiare. Il tutto dipende in maniera sostanziale dal reddito da lavoro del genitore che svolge l’attività lucrativa principale. Se il suo salario viene meno all’improvviso – che sia a causa di incidente, malattia grave o morte – il bilancio familiare ne risulta stravolto. Per arginare questi rischi si può ricorrere a due assicurazioni: quella per perdita di guadagno e quella in caso di morte.
Quando all’improvviso manca la principale fonte di reddito
Prendiamo ad esempio una giovane coppia sposata, Anna e Ugo V., che ha comprato una casa del valore di 800 000 franchi. Per finanziarla i due hanno acceso un’ipoteca per 600 000 franchi, i cui costi teorici ammontano a quasi 41 000 franchi l’anno (v. tabella). Le entrate dei coniugi, che hanno anche un bambino, provengono quasi solo da una fonte: con 115 000 franchi l’anno il lavoro di Ugo rappresenta il reddito principale, mentre Anna si occupa del figlio e con un’attività accessoria guadagna 10 000 franchi. Finché la vita della famiglia non subisce cambiamenti, non vi sono problemi di sostenibilità finanziaria: i costi teorici non sono superiori al massimale permesso, ossia a un terzo del reddito familiare complessivo.
Se Ugo venisse a mancare, la situazione potrebbe cambiare. In quanto impiegato sarà probabilmente ben assicurato in caso di decesso per infortunio. Se però la morte fosse dovuta a una malattia, la situazione potrebbe rivelarsi più grave. Nel peggiore dei casi Anna si troverà costretta a vendere la casa di proprietà. Alla luce di queste considerazioni, Anna e Ugo analizzano la situazione previdenziale insieme alla propria banca nell’ambito di un colloquio di pianificazione finanziaria e decidono di stipulare un’assicurazione in caso di morte. Con la riscossione del capitale Anna potrebbe ridurre nettamente il debito ipotecario e ristabilire dunque la sostenibilità finanziaria. In ogni caso si consiglia di effettuare un’analisi previdenziale quando si prelevano fondi dalla cassa pensioni per finanziare la proprietà abitativa: le prestazioni per invalidità e morte potrebbero risultarne notevolmente ridotte.
L’entità della somma riscossa in caso di decesso può essere definita individualmente e nello specifico dipende dalla presenza di altre riserve finanziarie. In pratica il capitale ricevuto dovrebbe almeno permettere di rimborsare la seconda ipoteca, cioè quella parte dell’anticipo che supera i due terzi del valore venale.
Colmate le lacune previdenziali in caso di incapacità di guadagno
Nella pianificazione finanziaria non va esaminato solo il caso di morte, ma anche l’eventualità di un’incapacità di guadagno. Su 1000 persone in età tra i 30 e i 40 anni, ogni anno più di una diventa invalida; con l’aumentare dell’età cresce nettamente anche il numero dei casi.
È vero che l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e l’AI offrono una copertura relativamente valida in caso di incapacità di guadagno dovuta a infortuni; insieme, le due coprono infatti al massimo il 90% del reddito annuo assicurato (in caso di invalidità parziale le rendite sono ridotte in proporzione al grado di invalidità). Maggiori lacune previdenziali si presentano però nell’eventualità di un’incapacità di guadagno dovuta a malattia, poiché le rendite della cassa pensioni e dell’AI ammontano a non più del 60% del reddito annuo assicurato.
E proprio l’incapacità al lavoro dovuta a malattia è molto più frequente rispetto al caso di infortunio. Secondo la «Statistica AI 2017» l’80% delle rendite AI viene concesso in seguito a una malattia, mentre solo il 7% è legato a un infortunio. (Il restante 13% è assegnato a persone affette da infermità congenite).
L’80% delle rendite AI viene concesso in seguito a una malattia, mentre solo il 7% è legato a un infortunio.
Anche per questi casi è possibile correre ai ripari: l’assicurazione per perdita di guadagno – spesso chiamata anche assicurazione per incapacità di guadagno o incapacità al lavoro – interviene in caso di inabilità a svolgere un’attività lucrativa dovuta a malattia o infortunio. Viene pagata sotto forma di rendita regolare e aiuta a mantenere invariato il proprio tenore di vita. Ugo ha concordato una rendita di 25 500 franchi per sopperire al reddito che verrebbe a mancare. Se necessario, negli anni successivi può modificare la somma assicurata per adattarla all’aumento del salario e quindi del tenore di vita.
La giusta maniera di ammortizzare
Per i proprietari di un immobile come Anna e Ugo non basta assicurarsi finanziariamente contro i succitati rischi di morte e incapacità di guadagno. In linea di principio, nell’ambito della pianificazione finanziaria, dovrebbero pensare anche ad altri eventi imprevisti; ad esempio, una riduzione del reddito in seguito a un cambio di lavoro – eventualmente dovuto alla perdita del posto – da parte di Ugo; l’eventualità che venga a mancare il guadagno accessorio di Anna; l’ampliamento della famiglia oppure il divorzio.
Alcuni di questi rischi possono essere assicurati. Ad esempio, è possibile stipulare polizze che garantiscono il pagamento degli interessi e degli ammortamenti in caso di disoccupazione. Tuttavia, dato che negli ultimi anni è relativamente facile trovare un nuovo posto di lavoro, l’utilità di tali assicurazioni è limitata. Ancor più che la disoccupazione, è il divorzio a rappresentare un grave rischio finanziario. Di fatto, esistono polizze rivolte ai beneficiari di crediti e ipoteche che intervengono appunto in questa eventualità. Occorre però verificare esattamente qual è la portata della copertura offerta dalla specifica soluzione assicurativa.
Un tipo di previdenza molto più efficace è costituito dalle riserve finanziarie. Con i tassi ipotecari che si mantengono bassi, gli interessi incidono meno sul budget familiare ed è possibile mettere da parte delle riserve per il futuro. Queste tornano poi utili in caso di perdita di lavoro o divorzio per effettuare rimborsi straordinari dell’ipoteca.
Incapacità al lavoro dovuta a malattia | |
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Situazione ipotetica: coppia sposata con un bambino, proprietà di un immobile del valore di 800 000 franchi, ipoteca di 600 000 franchi. I costi teorici per la proprietà abitativa ammontano a 36 867 franchi l’anno, calcolati con un tasso del 4,5%, spese accessorie dello 0,7% e ammortamenti annuali pari a 4267 franchi. |
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in franchi | |
Entrate prima dell’invalidità | |
Marito | 115 000 |
Moglie | 10 000 |
Reddito familiare | 125 000 |
Costi teorici per la proprietà abitativa | 36 867 |
Sostenibilità finanziaria (costi teorici pari al massimo a un terzo del reddito) | 29% |
Entrate dopo l’invalidità | |
Marito | |
1° pilastro | - |
Rendita AI del marito | 20 500 |
Rendita per figli AI | 8 500 |
2° pilastro | - |
Rendita d’invalidità della cassa pensioni | 42 500 |
Rendita d’invalidità della cassa pensioni per figli | 17 000 |
Totale | 88 500 |
Moglie | 10 000 |
Reddito familiare | 95 500 |
Costi teorici per la proprietà abitativa | 36 867 |
Sostenibilità finanziaria (costi teorici pari al massimo a un terzo del reddito) | 39% |