Il 1° giugno, come ogni trimestre, l’Ufficio federale delle abitazioni pubblicherà il nuovo tasso di riferimento per gli adeguamenti delle pigioni. Vi sono buone possibilità che, dopo ormai otto trimestri senza variazioni, sia ridotto di 0.25 punti percentuali all’1.5%.
Il tasso d’interesse di riferimento ai sensi del diritto in materia di locazione si basa sul tasso d’interesse medio ponderato dei crediti ipotecari in Svizzera e l’evoluzione del mercato nel primo trimestre del 2017 induce a prevederne un nuovo calo. Negli ultimi tempi sono state soltanto le regole dell’arrotondamento a impedire che la tendenziale flessione portasse a una riduzione del tasso d’interesse di riferimento già negli scorsi trimestri.
Conseguenze positive sull’accumulo del capitale
A differenza del tanto criticato tasso d’interesse di riferimento nella previdenza in base al quale sono remunerati i capitali delle casse pensioni e che, se tende a diminuire, ha un impatto negativo sull’evoluzione del patrimonio degli Svizzeri, la riduzione del tasso d’interesse di riferimento in materia di abitazioni può avere conseguenze senz’altro positive sull’accumulo del capitale, come succede se fa diminuire il canone dell’affitto da pagare ogni mese.
Nell’ipotesi in cui, come previsto, il tasso d’interesse di riferimento scendesse dall’1.75% all’1.50%, gli inquilini avrebbero diritto a una diminuzione della pigione quasi del 3%. Nel caso di una pigione mensile di 2000 franchi, si tratterebbe di 58.20 franchi al mese, ossia 698.40 franchi l’anno (v. tabella). Il risparmio potrebbe essere ancora maggiore se il contratto di affitto è stato stipulato prima del 2 giugno 2015 e, sinora, la pigione non è ancora stata ridotta.
Risparmio massimo dell’affitto in caso di riduzione del tasso d’interesse di riferimento dall’1.75% all’1.5%.
Affitto attuale (in CHF) | 1000 | 1500 | 2000 | 2500 | 3000 | 3500 | 4000 |
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Risparmio mensile* | 29.10 | 43.65 | 58.20 | 72.75 | 87.30 | 101.85 | 116.40 |
Risparmio annuale* | 349.20 | 523.80 | 698.40 | 873.00 | 1047.60 | 1222.20 | 1396.80 |
*Risparmio massimo in caso di concessione integrale della riduzione da parte del locatore |
Dal momento che non tutti i locatori adeguano spontaneamente gli affitti agli ultimi sviluppi, gli inquilini dovrebbero tenere d’occhio l’evoluzione del tasso d’interesse di riferimento e, se necessario, chiedere una riduzione dell’affitto. Se sussiste il diritto a una riduzione dell’affitto, è possibile inviare al locatore una richiesta scritta, che deve pervenirgli in tempo utile, ossia 10 giorni prima delle date convenute per la disdetta. Per avere una prova è consigliabile inviare la lettera per posta raccomandata.
Il locatore è tenuto per legge a considerare la riduzione richiesta, che tuttavia può compensare con l’inflazione e l’aumento dei costi di manutenzione e d’esercizio. Anche i lavori di ristrutturazione eventualmente eseguiti possono essere fatti valere come costi aggiuntivi. In Internet (ad es. nel sito dell’Associazione svizzera inquilini o di Comparis) si trovano, oltre agli esempi di richiesta di riduzione della pigione, anche diversi modelli di calcolo per farsi un’idea della possibile diminuzione.
Quello che, inizialmente, può sembrare soltanto un risparmio modesto, con gli anni può diventare una somma non trascurabile. In una fase duratura di tassi bassi come quella attuale, rappresenta comunque un contributo al reddito non trascurabile.