Mai così alto il rischio di concentrazione alla borsa svizzera

L’impennata di Nestlé, Novartis e Roche mette in difficoltà gli investitori, perché queste società hanno raggiunto una supremazia pericolosa. In base a un’analisi della Banca Migros il loro peso nello Swiss Market Index è salito al massimo storico del 64 percento.

Il successo della borsa svizzera dipende dalle blue chip Nestlé, Novartis e Roche. La loro quota nello Swiss Market Index (SMI) ha raggiunto in media il 55 percento negli ultimi vent’anni. Una simile concentrazione è unica al mondo e per l’investitore comporta un notevole rischio di concentrazione.

Ma la supremazia dei tre colossi è aumentata ancora di molto negli ultimi tempi. Come dimostra un’analisi condotta dalla Banca Migros, il peso di Nestlé, Novartis e Roche nello SMI ha raggiunto un nuovo record con il 63,8 percento (v. grafico). L’indice SMI comprende i 20 principali titoli svizzeri. Anche nello Swiss Performance Index, che contiene tutti i 207 titoli quotati, la loro quota nella capitalizzazione di borsa è salita a un elevato 52,7 percento.

Nestlé, Novartis e Roche dominano la borsa come mai prima
Quota nella capitalizzazione di mercato dello Swiss Market Index: Nestlé (24,3%), Novartis (21,3%) e Roche (18,2%) raggiungono insieme il 63,8% - un nuovo record (dati: SIX)
Quota nella capitalizzazione di mercato dello Swiss Market Index: Nestlé (24,3%), Novartis (21,3%) e Roche (18,2%) raggiungono insieme il 63,8% – un nuovo record (dati: SIX)

Nestlé, Novartis e Roche hanno prestato un notevole contributo alla buona performance della borsa svizzera negli ultimi decenni. Offrono tuttora un interessante rendimento del dividendo, superiore al 3 percento. E conseguono redditi stabili. Grazie a queste qualità difensive le tre blue chip hanno aumentato il proprio peso soprattutto quando i mercati finanziari erano dominati dall’incertezza. Come dimostra il grafico, è successo durante la crisi asiatica nel 1998, dopo lo scoppio della bolla della New Economy nel 2002 e durante la crisi finanziaria del 2008. Attualmente i mercati hanno assistito a una nuova fuga verso la sicurezza, il che si è manifestato tra l’altro nei diffusi interessi negativi delle obbligazioni. Quest’estate anche l’azione Nestlé ha raggiunto un nuovo massimo storico.

Ma il successo di Nestlé, Novartis e Roche ha un rovescio della medaglia: il rischio di concentrazione.

La capitalizzazione di borsa delle tre società raggiunge ormai 630 miliardi di franchi, pari al 95 percento del prodotto interno lordo svizzero. In altri termini, se uno dei tre giganti starnutisce, la borsa si prende un brutto raffreddore. Facciamo due esempi concreti: ipotizziamo che l’intero valore di borsa di Swisscom improvvisamente si azzeri. Un annientamento del capitale di pari entità della Nestlé comporta già una flessione del titolo del 5 percento. Oppure immaginiamo che l’azione CS raddoppi in un colpo solo il suo valore. Lo stesso effetto farebbe lievitare il prezzo del titolo Novartis addirittura del 9 percento.

Gli investitori si trovano dunque confrontati con un dilemma: chi investe nell’indice SMI beneficia dell’orientamento difensivo di Nestlé, Novartis e Roche, ma contemporaneamente l’estrema focalizzazione su appena tre azioni contraddice il principio dell’ampia diversificazione.

Che cosa significa per la strategia d’investimento?

Questo problema della scarsa diversificazione dei titoli si pone in particolare nei prodotti d’investimento passivi (ad esempio gli Exchange Traded Fund), che replicano l’indice SMI. Un’alternativa è costituita dai fondi gestiti attivamente, come il Mi-Fonds (Lux) SwissStock, nel quale Nestlé, Novartis e Roche rivestono una quota del 20 percento appena.

Chi privilegia comunque un investimento sull’indice può orientarsi allo Swiss Leader Index (SLI), introdotto dalla borsa svizzera nel 2007 proprio in risposta alla forte concentrazione di titoli nell’SMI che impediva a numerosi investitori stranieri di considerare questo indice a causa dei loro regolamenti. Nello SLI sono presenti non solo le 20, ma le 30 maggiori azioni svizzere. Inoltre la ponderazione di mercato dei quattro principali titoli viene limitata al 9 percento mediante il fattore di capping, quello delle azioni successive al 4,5 percento. Tale fattore si applica di volta in volta per tre mesi, pertanto è temporaneamente possibile anche una quota leggermente più elevata del 9 e del 4,5 percento. La tabella indica che così il peso di Nestlé si riduce dall’attuale 24,3 percento nell’SMI al 9,5 percento nell’indice SLI. Viceversa, per UBS aumenta dal 4,6 all’8,2 percento.

Confronto tra le dieci maggiori posizioni negli indici SMI, SLI e SMIM

SMISLISMIM
AzioneQutoaAzioneQutoaAzioneQutoa
Nestlé24,3%Novartis9,6%Partners Group6,9%
Novartis21,3%Nestlé9,5%Sika6,6%
Roche18,2%Roche9,3%Lonza6,5%
UBS4,6%UBS8,2%Kühne + Nagel5,8%
ABB4,0%Zurich Insurance4,8%Lindt N5,7%
Zurich Insurance3,7%Swiss Re4,6%Sonova5,5%
Syngenta3,5%Richemont4,4%Schindler5,4%
Richemont3,0%Syngenta4,4%Swiss Prime Site4,7%
Swiss RE2,9%ABB4,3%Lindt PS4,4%
CS Group2,0%CS Group3,9%Galenica4,0%

Tuttavia, come dimostra il grafico seguente, gli indici SMI e SLI si sono mossi in linea negli ultimi anni nonostante la diversa costruzione. Lo stesso vale per l’indice SPI, che comprende tutte le azioni svizzere quotate.

Quasi nessuno scostamento rispetto all’SMI
Performance degli indici SMI, SLI e SPI inclusi i dividendi dal 2010 (dati: SIX)
Performance degli indici SMI, SLI e SPI inclusi i dividendi dal 2010 (dati: SIX)

Per l’investitore non è dunque facile trovare un’autentica alternativa rispetto all’SMI. Una valida opzione è pur sempre lo Swiss Market Mid Cap Index (SMIM), comprendente le 30 azioni che nella graduatoria della capitalizzazione di mercato seguono i titoli dell’SMI. I maggiori titoli rappresentati in questo indice sono Partners Group, Sika e Lonza (v. tabella in alto).

Dal seguente grafico emerge che la performance dell’indice SMIM si differenzia notevolmente dall’SMI, consentendo così una migliore diversificazione. Inoltre il segmento delle mid cap ha evidenziato un andamento molto migliore dall’inizio dell’anno. Mentre l’SMI, inclusi i dividendi, rimane tuttora al di sotto del livello record del 10 percento circa, in agosto lo SMIM ha raggiunto un nuovo record (passato quasi inosservato).

A questo indice è affine lo SPI Extra, che contiene tutti i 187 titoli dello SPI non compresi nell’SMI. Lo SMIM trova applicazione soprattutto negli investimenti sugli indici a gestione passiva, come gli ETF, mentre lo SPI Extra è spesso utilizzato come benchmark per i fondi d’investimento attivi nel segmento delle small e mid cap. Anche questo indice si muove sui massimi assoluti dal mese corrente. Tuttavia il settore tecnologico e quello dell’energia sono sottorappresentati nei due indici e, per ottenere una copertura migliore, occorre orientarsi alle borse estere.

Rispetto all’SMI, lo SMIM offre una migliore diversificazione
Performance degli indici SMI, SMIM e SPI Extra inclusi i dividendi dal 2010 (dati: SIX).
Performance degli indici SMI, SMIM e SPI Extra inclusi i dividendi dal 2010 (dati: SIX).

La forte sovraponderazione di Nestlé, Novartis e Roche è contemporaneamente croce e delizia per gli investitori. Nello scenario attuale, con una spiccata volatilità, queste blue chip offrono senz’altro un rifugio sicuro, ma nel contempo sono la causa di un’insufficiente diversificazione in molti depositi svizzeri. Eppure la nostra borsa offre numerose azioni interessanti di serie B, come dimostrano i buoni risultati del segmento dello small e mid cap.

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