«MoPEC 2025» – cosa cambia per i proprietari immobiliari

Nei prossimi anni saranno inasprite le norme energetiche cantonali per gli edifici; in alcuni cantoni ciò potrebbe avvenire già a partire dal 2026. Alla base di questo cambiamento c’è la revisione del cosiddetto «Modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni», o MoPEC. Che cosa implica il nuovo «MoPEC 2025» per i proprietari di immobili?

MoPEC: che cosa si nasconde dietro questo acronimo?

Attualmente, in Svizzera circa il 40% delle emissioni di CO2 è causato dagli edifici. La Confederazione e i cantoni intendono azzerarle entro il 2050.

In linea di principio, la Costituzione federale attribuisce ai cantoni la responsabilità della legislazione e dell’applicazione delle norme energetiche nel settore edilizio. Per evitare notevoli differenze a livello cantonale e garantire un’applicazione il più possibile uniforme, nel 1992 la Conferenza dei direttori cantonali dell’energia (EnDK) ha elaborato il cosiddetto «Modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni» (MoPEC). Questo contiene disposizioni standardizzate, in particolare nell’ambito dell’elettricità autoprodotta e dell’energia termica, che consentono di applicare perlopiù le stesse regole in tutti i cantoni.

Il modello di prescrizioni è suddiviso in vari moduli che i cantoni possono riprendere liberamente. Tuttavia, è sostanzialmente obbligatorio adottare il modulo di base, in quanto implementa i requisiti minimi della Legge federale sull’energia e le linee guida della Conferenza dei direttori cantonali dell’energia in materia di politica energetica. Questo modulo è stato finora recepito nel diritto cantonale da quasi tutti i cantoni e disciplina in particolare la quota massima consentita di energie non rinnovabili nel settore del riscaldamento, la produzione di energie rinnovabili e l’efficienza energetica, comprendente, ad esempio, anche un certificato energetico cantonale standardizzato per gli edifici (CECE).

MoPEC 2014: qual è la situazione attuale?

Dal 1992, questo modello di prescrizioni è stato rivisto ben quattro volte e ampliato notevolmente. La maggior parte dei cantoni basa la propria legislazione attuale sull’ultima revisione del MoPEC del 2014. Le prescrizioni in materia di energia sono state adattate allo stato dell’arte e agli obiettivi politici attuali. Ad esempio, è stato definito che, a partire dal 2020, le nuove costruzioni dovranno essere autosufficienti in termini di energia termica e, in alcuni casi, di energia elettrica e questo possibilmente per tutto l’anno. Per gli edifici esistenti, almeno il 10% del calore generato deve attualmente provenire da energie rinnovabili. Per i riscaldamenti elettrici centralizzati e gli impianti di acqua calda è stato inoltre definito un termine di risanamento di 15 anni.

MoPEC 2025: quali miglioramenti apporta la riforma?

Con MoPEC 2025 si preannuncia ora un’ulteriore revisione, approvata dalla Conferenza dei direttori cantonali dell’energia nell’agosto 2024. Già nel 2022 la Conferenza dei direttori cantonali dell’energia ha adottato il documento strategico «Politica degli edifici 2050+». Questo documento contiene sei principi che mirano a raggiungere l’obiettivo zero emissioni di CO2 per gli edifici dal 2050 in poi. Tali principi sono stati incorporati anche nel MoPEC 2025 e costituiscono le linee guida per tutti i nuovi regolamenti, le etichette volontarie e i programmi di incentivazione.

  • Efficienza energetica: tutti gli edifici devono avere un elevato livello di efficienza energetica. L’isolamento termico, se insufficiente, deve essere ripristinato.
  • Calore da fonti rinnovabili: i nuovi edifici possono utilizzare solo calore proveniente da fonti rinnovabili. Anche negli edifici esistenti è consentito installare solo sistemi di riscaldamento che producono esclusivamente calore proveniente da fonti rinnovabili. A partire dal 2050, tutti gli edifici dovranno funzionare senza generare emissioni di CO2.
  • Produzione di energia rinnovabile: una quota adeguata della produzione di energia deve provenire da energia elettrica rinnovabile prodotta a livello locale. Questa prescrizione si applica sia agli edifici nuovi che a quelli esistenti.
  • Digitalizzazione: per la gestione del parco immobiliare dovranno essere impiegate sempre più tecnologie digitali.
  • Funzione esemplare dei cantoni: entro il 2040 tutti gli edifici di proprietà dei cantoni dovranno funzionare senza generare emissioni di CO2. Questi devono inoltre approvvigionarsi di una quota adeguata di energia rinnovabile autoprodotta.
  • Energia grigia: i nuovi edifici devono avere il minor consumo possibile della cosiddetta «energia grigia». Si tratta dell’energia utilizzata per la produzione e fornitura e quindi contenuta, per così dire, nel prodotto stesso.

Cosa cambia per i proprietari immobiliari?

Per i proprietari immobiliari attuali e futuri, con la revisione del MoPEC non cambia ancora nulla. Ciò che conta è la trasposizione nel diritto cantonale (per cui almeno il modulo di base del MoPEC 2025 dovrà essere recepito nel diritto cantonale). I primi cantoni implementeranno il MoPEC 2025 non prima del 2026; l’implementazione dovrebbe essere completata in tutti i cantoni al più tardi entro il 2030.

I seguenti cambiamenti vi riguarderanno nei prossimi anni.

  • Il risanamento energetico diventa sempre più importante: già oggi le normative energetiche nel campo della produzione di calore ed energia propria per le nuove costruzioni sono molto ambiziose. In futuro, tuttavia, anche gli edifici esistenti dovranno soddisfare determinati requisiti. In particolare a partire dal 2030, una volta terminata la loro vita utile di 20 anni, gli impianti di riscaldamento obsoleti dovranno essere sostituiti da sistemi di riscaldamento non fossili.
  • L’autoproduzione di energia elettrica è in parte obbligatoria per i nuovi edifici: una componente essenziale della Politica degli edifici 2050+ è l’autoproduzione di energia elettrica. Questa è già stata in parte attuata con il MoPEC 2025, che la rende quindi parzialmente obbligatoria per le nuove costruzioni. In futuro, anche gli edifici esistenti dovranno produrre da soli una parte dell’elettricità di cui hanno bisogno. Entro il 2050, quindi, è probabile che venga introdotto l’obbligo di installare un impianto fotovoltaico negli edifici esistenti nell’ambito di una ristrutturazione edilizia già programmata. L’obiettivo è infatti quello di far sì che entro il 2050 ogni casa funga da cosiddetto hub energetico. Ciò significa che d’ora in poi gli edifici non dovranno più limitarsi a consumare energia e calore, ma dovranno anche produrli e immagazzinarli autonomamente.
  • I combustibili fossili non saranno più consentiti dal 2050 in poi: con l’adozione del MoPEC 2025 da parte dei cantoni, già dal 2030 sarà possibile installare solo sistemi di riscaldamento da fonti rinnovabili. A partire dal 2050 nel settore edilizio non dovrebbe più essere consentito utilizzare combustibili fossili. In concreto, questo significa che gli impianti di riscaldamento a gasolio e a gas potranno continuare a sfruttare la loro durata di vita di 20 anni. Se però questa si guasta, a partire dal 2030 potrà essere sostituita solo con un sistema di riscaldamento esclusivamente rinnovabile, come ad esempio una pompa di calore.

Conclusioni

Il MoPEC 2025 garantisce l’attuazione graduale degli sforzi di politica energetica dei cantoni volta ad assicurare che tutti gli edifici siano completamente privi di CO2 entro il 2050. Ne deriverà un inasprimento delle norme, in particolare nei settori del riscaldamento e della produzione di energia elettrica. Ad esempio, già a partire dal 2030 non sarà più consentito installare impianti di riscaldamento a gasolio e a gas.

Prima che cambino le prescrizioni per i proprietari di abitazioni, queste devono però prima essere recepite ufficialmente dai cantoni, il che avverrà al più presto nel 2026 e in alcuni cantoni addirittura si protrarrà fino al 2030.

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