Desiderate distribuzioni stabili come nel caso di un’obbligazione, ma anche l’opportunità di approfittare dell’andamento positivo di un’azione? In tal caso puntate su azioni con dividendi costantemente elevati. Così combinate il meglio di due mondi diversi.
Per il momento non si intravede la fine di quest’epoca di interessi bassi. Nelle ultime riunioni la Banca centrale europea e la Banca nazionale svizzera non hanno mostrato alcuna urgenza di aumentare i tassi di riferimento.
Chi cerca possibili alternative ai tassi d’interesse, trova inevitabilmente i dividendi sulle azioni
Mentre le banche centrali hanno ridotto i tassi d’interesse e i rendimenti delle obbligazioni negli ultimi anni, i rendimenti dei dividendi – ovvero le distribuzioni versate agli azionisti in percentuale della quotazione dei titoli – sono continuamente saliti. Nel frattempo diversi titoli azionari svizzeri hanno raggiunto il 4% e oltre; i primi della classe sono Swiss Re e Zurich, che si avvicinano addirittura al 6% (v. Tabella 1).
Le 10 azioni svizzere con i rendimenti dei dividendi più elevati | |
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Posizione / Nome | in % |
1. Zurich | 5,9% |
2. Swiss Re | 5,6% |
3. Sunrise Communications | 5,1% |
4. Cembra Money Bank | 5,0% |
5. BB Biotech | 4,8% |
6. Banque Cantonale Vaudoise | 4,7% |
7. Swisscom | 4,6% |
8. GAM | 4,3% |
9. Helvetia | 4,3% |
10. Swiss Prime Site | 4,3% |
Ultima distribuzione in percentuale della quotazione del titolo. Fonte: thescreener.com, agosto 2017. |
L’importante è una politica sostenibile dei dividendi
Al fine di essere considerata per una strategia dei dividendi, un’azione non dovrebbe registrare un rendimento cospicuo solo nell’ultima distribuzione. È più importante che i dividendi rimangano elevati anche negli anni successivi o che aumentino addirittura con il tempo. Il passato ci fornisce un valido indicatore di una politica dei dividendi sostenibile: Nestlé, ad esempio, ha aumentato di anno in anno i dividendi negli ultimi due decenni, Roche addirittura negli ultimi trent’anni (v. tabella 2).
Per sicurezza, oltre a guardare al passato è opportuno dare un’occhiata alle cifre. Un indicatore decisivo è la quota di distribuzione, che indica quale percentuale dell’utile viene versata come dividendo. Quote superiori al 100% non sono sostenibili. Lo sono invece quelle del 50, 60 o perfino del 70% e oltre, come nel caso di Swisscom e di altre società che presentano margini elevati e/o operano in un mercato in cui la concorrenza è limitata.
Le più resistenti in Europa negli aumenti dei dividendi | ||
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Posizione / Name | Paese | Dividendi aumentati ininterrottamente (numero di anni) |
1. L’Oréal | Francia | 34 |
2. Roche | Svizzera | 30 |
3. Vodafone | UK | 28 |
4. Fresenius | Germania | 24 |
4. Bunzl | UK | 24 |
6. Sanofi | Francia | 23 |
7. Unilever | Olanda | 22 |
8. Lindt & Sprüngli | Svizzera | 21 |
9. Essilor | Francia | 20 |
9. Fresenius Medical Care | Germania | 20 |
11. Nestlé | Svizzera | 20 |
12. Diageo | UK | 19 |
12. Novartis | Svizzera | 19 |
14. Imperial Brands | UK | 18 |
14. Novo-Nordisk | Danimarca | 18 |
14. SSE | UK | 18 |
Fonte: mydividends.de |
I dividendi costantemente elevati sono senz’altro un punto a favore, ma è anche determinante che la quotazione rimanga il più stabile possibile, proprio come per un’obbligazione. Molte società che distribuiscono regolarmente dividendi elevati registrano fluttuazioni dei prezzi inferiori alla media. Si tratta tipicamente di società con una forte posizione sul mercato in settori poco dipendenti dalla congiuntura, il che assicura una redditività superiore alla media, cash flow stabili e bilanci solidi.
Le azioni con dividendi elevati non sono tuttavia sostituti perfetti delle obbligazioni, poiché, com’è noto, le prime subiscono fluttuazioni dei prezzi più elevati delle seconde. Tuttavia, grazie alla loro solida situazione finanziaria, società come Nestlé o Swisscom presentano generalmente una migliore tenuta in una fase negativa rispetto al mercato nel suo insieme. Inoltre, i dividendi elevati aiutano a compensare eventuali flessioni dei prezzi nel caso di un ribasso. Di conseguenza, chi vuole investire in borsa con una certa cautela, sceglie idealmente i titoli con distribuzioni elevate e costanti.
Le regine dei dividendi offrono non solo distribuzioni regolari, ma spesso anche l’opportunità di un aumento del valore nel lungo termine.
I titoli con dividendi elevati non danno prova di una buona tenuta solo nelle fasi negative per le borse, ma offrono anche nel lungo termine migliori opportunità rispetto alla media in termini di aumento delle quotazioni. Lo dimostra l’indice S&P 500 Dividend Aristocrats, comprendente tutti i titoli dello S&P 500 che registrano una capitalizzazione di mercato superiore a 3 miliardi di dollari e che negli ultimi 25 anni hanno continuamente aumentato i propri dividendi. Negli ultimi dieci anni queste azioni si sono apprezzate del 182% reinvestendo tutte le distribuzioni. È un risultato molto superiore a quello raggiunto dall’indice di borsa S&P 500, che nello stesso periodo ha guadagnato il 122%, sempre calcolato sulla base dei dividendi reinvestiti (v. grafico). Il confronto dimostra chiaramente che anche le regine dei dividendi, per quanto solide finanziariamente, sono trascinate al ribasso sulla scia di un crollo, com’è avvenuto durante la crisi finanziaria del 2008/2009. Tuttavia, con le società che versano «dividendi aristocratici» il rendimento complessivo del portafoglio si riprende molto più in fretta di quanto non avvenga con il mercato nel suo complesso.
Ciò è dovuto sia all’evoluzione del prezzo del titolo sia al maggiore effetto degli interessi composti sui dividendi reinvestiti. Nel lungo termine, per ottenere una performance più elevata con la strategia dei dividendi, è dunque fondamentale che le distribuzioni siano costantemente reinvestite. A questo scopo, il metodo più semplice è un cosiddetto fondo a capitalizzazione: qui i dividendi vengono reinvestiti direttamente dal gestore del fondo. Se invece l’obiettivo non è assicurarsi una crescita elevata del capitale, bensì avere entrate cospicue, è più indicato un fondo a distribuzione (v. testo nel riquadro).