Rendita o capitale? La domanda è più attuale che mai

Gli assicurati devono riscuotere l’avere della cassa pensioni sotto forma di rendita o farselo versare come capitale? Se la sicurezza è la massima priorità, conviene scegliere la rendita. Tuttavia, con il progressivo abbassamento dei tassi di conversione e la conseguente diminuzione delle rendite, il versamento dell’avere di vecchiaia sotto forma di capitale diventa sempre più interessante.

La risposta a questa domanda è molto importante: al momento del pensionamento è meglio prelevare l’avere della cassa pensioni come capitale o scegliere di ricevere una rendita a vita? Si tratta di due opzioni molto diverse, e per molti pensionati i fondi interessati da questa scelta rappresentano la principale fonte di reddito per provvedere al proprio sostentamento. A ciò si aggiunge il fatto che, una volta presa, la decisione non può più essere cambiata.

Attenzione alle reazioni impulsive

Scegliendo la rendita, il rischio d’investimento rimane presso la cassa pensioni, che gestisce i fondi e garantisce che le prestazioni promesse vengano erogate a vita. Scegliendo di prelevare capitale, bisogna invece occuparsi personalmente degli investimenti e fare in modo che il denaro sia sufficiente fino alla fine della vita.
Per riuscirci, è necessario distribuire gli investimenti in modo ampiamente diversificato, senza lasciarsi spaventare dalle oscillazioni di borsa. Tuttavia, in situazioni di stress gli investitori privati tendono a reagire impulsivamente, spesso uscendo e rientrano nel mercato nel peggior momento possibile. Delegando l’investimento del capitale prelevato a gestori patrimoniali o gestori di fondi professionisti come quelli della Banca Migros, si evita di commettere questi errori.

Prima di tutto la sicurezza

È opportuno prelevare sotto forma di capitale solo la parte dei fondi della cassa pensioni che non serve per il fabbisogno quotidiano. Quest’ultimo sarà invece coperto dalla rendita. In materia di pensionamento, di regola vale infatti il principio: prima di tutto la sicurezza.
Nella parte obbligatoria del nostro sistema pensionistico, ossia per salari annui fino a 85’320 franchi, al pagamento delle rendite si applica un’aliquota di conversione del 6,8%. Ciò significa che per ogni 100’000 franchi di capitale della cassa pensioni risparmiato, si riceve una rendita annua di 6800 franchi (6,8% × 100’000 franchi). L’aliquota di conversione dovrebbe tuttavia diminuire al 6,0%, se viene accolta la richiesta dell’Associazione dei datori di lavoro e dei sindacati. Nell’estate del 2019 le due organizzazioni si sono infatti accordate sui punti centrali della prossima riforma della LPP, che entrerà in vigore non prima del 2022. Nel regime sovraobbligatorio, ossia per salari annui superiori a 85’320 franchi, si applicano però già aliquote di conversione nettamente inferiori, tra il 5% e il 5,5% a seconda della cassa pensioni. La rendita in caso di vita ammonta quindi a soli circa 5000 – 5500 franchi per ogni 100’000 franchi di capitale di vecchiaia.

Che cosa succede al nostro denaro quando non ci siamo più?

Non bisogna prendere in considerazione solo il caso di vita, ma riflettere anche su che cosa succede alla nostra morte. Il capitale prelevato può essere interamente ereditato dai familiari. Nella variante «rendita», la cassa pensioni «eredita» invece il 40%, poiché di norma versa solo il 60% dell’avere di vecchiaia come rendita vedovile. Ciononostante, per le coppie con una grande differenza di età, la riscossione di una rendita è un’alternativa valida. Alla morte del partner più anziano, il superstite più giovane riceve infatti ancora per lungo tempo una rendita vedovile.
In molti casi è opportuno scegliere una via di mezzo. Una parte dei fondi della cassa pensioni risparmiati può ad esempio essere riscossa sotto forma di capitale, il resto sotto forma di rendita. Oppure la coppia stabilisce di comune accordo che solo uno dei due partner riscuote il capitale. In questo caso bisogna verificare quale delle due casse pensioni offre l’aliquota di conversione più elevata ed è pertanto più conveniente per l’opzione rendita. Spesso la scelta cade sulla cassa pensioni della donna, perché di norma le donne hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto agli uomini e beneficiano quindi più a lungo della rendita.

Informarsi e comunicare per tempo le proprie intenzioni

Un prelievo del capitale deve essere notificato per tempo alla cassa pensioni, con un preavviso fino a tre anni, a seconda della cassa. È inoltre opportuno allestire per tempo un budget per il fabbisogno finanziario dopo il pensionamento. A questo scopo è utile una pianificazione finanziaria professionale con diversi scenari che mettono a confronto, per un periodo relativamente lungo, l’andamento del patrimonio e del reddito, nonché le conseguenze fiscali delle due varianti «capitale» e «rendita», includendo nel calcolo vari parametri.

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