S&P 500 forte nonostante i rischi di recessione, ma ancora per quanto?

Malgrado i timori di recessione e la controversia del debito, da inizio anno il mercato azionario USA è salito del 10%. Il rialzo non è però sostenuto dal mercato generale, ma solo da poche aziende Big Tech. Queste beneficiano dell’AI, tecnologia dirompente che potrebbe rivoluzionare società ed economia.

Aumentano le avvisaglie di una recessione

L’economia statunitense perde sempre più ritmo: le richieste settimanali di disoccupazione iniziali sono in aumento e il numero di posti di lavoro disponibili è in calo. L’inasprimento della politica monetaria attuata dalle banche centrali negli Stati Uniti e in Europa inizia solo ora ad avere un impatto significativo sull’economia reale. Il prezzo del rame, spesso utilizzato come indicatore economico, ha perso più del 13% in un anno (vedi grafico).

Questo contesto è legato alla stagnazione della ripresa cinese, che alimenta le preoccupazioni per l’economia mondiale. Anche il prezzo del petrolio cede a causa delle preoccupazioni congiunturali: nel giro di un anno ha perso oltre il 20%. Non da ultimo, anche i costi di trasporto indicano un rallentamento della congiuntura. Il Dow Jones Transportation Average Index, che comprende le 20 maggiori società di trasporti statunitensi, ha perso l’1,6% nell’arco di un anno. Nonostante le profonde incertezze, l’indice S&P 500 è sorprendentemente solido e guadagna quasi il 10% da inizio anno. Come si spiega un indice S&P 500 così forte?

La performance determinata da poche azioni Big Tech

La sua solida performance è dovuta a poche azioni Big Tech. Alla luce delle incertezze di metà marzo nel settore bancario, molti investitori hanno cercato protezione nelle azioni Big Tech. Le azioni Big Tech sono state considerate un rifugio sicuro, in quanto le imprese Big Tech non dipendono dal credito nella stessa misura delle altre imprese. La maggior parte delle Big Tech dispone di consistenti disponibilità liquide e può contare su flussi finanziari prevedibili. Stiamo anche diventando sempre più dipendenti dalle aziende Big Tech, poiché tutti dipendiamo dall’infrastruttura dei servizi cloud. Pertanto, in futuro le imprese Big Tech potrebbero essere assegnate più al settore delle infrastrutture che a quello tecnologico.

Inoltre, l’entusiasmo intorno all’Artificial Intelligence (AI) alimenta la performance delle azioni tecnologiche. Giganti americani come Microsoft, Apple, Meta, Google e Amazon puntano in tutto e per tutto sull’intelligenza artificiale. Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria che potrebbe cambiare enormemente l’economia e la società e portare il settore tecnologico su un percorso di crescita a lungo termine.

Rialzo quasi impercettibile del mercato USA nel complesso

Spesso si dimentica che, nel suo complesso, il mercato statunitense è cresciuto di ben poco. L’indice Russell 2000 è spesso utilizzato come indicatore del mercato statunitense nell’insieme. Comprende le 2000 imprese più piccole ponderate in base alla capitalizzazione di mercato ed è un buon rivelatore dello stato di salute dell’economia statunitense. Dall’inizio dell’anno, l’indice Russell 2000 Index ha perso lo 0,06%, mentre nello stesso periodo l’S&P 500 ha guadagnato quasi il 10%.

Debole spettro di mercato

Il notevole rialzo dell’indice S&P 500, basato sulla performance di uno scarso numero di azioni Big Tech, non poggia su fondamenta solide. Un’evoluzione verso l’alto non dovrebbe essere sostenuta da un solo settore, ma dal mercato in generale. Se l’entusiasmo per l’IA dovesse indebolirsi o se l’economia dovesse raffreddarsi ulteriormente, è probabile che questi fattori chiave di performance dell’indice S&P 500 perdano valore.

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