I Magnifici Sette perdono slancio

I Magnifici Sette hanno perso smalto. Sono le azioni che hanno fatto impennare i mercati azionari americani negli ultimi anni. Come proseguirà il viaggio dei Magnifici Sette quest’anno?

Un inizio d’anno più debole del previsto

I Magnifici Sette sono stati i grandi protagonisti dello scorso anno borsistico. Senza di loro, gli indici azionari americani non sarebbero saliti di oltre il 20% lo scorso anno. A mettere a segno un rialzo particolarmente forte è stata la fuoriclasse Nvidia, i cui sistemi di chip svolgono un ruolo chiave soprattutto nell’addestramento dell’intelligenza artificiale (IA). Ma quest’anno i Magnifici Sette stanno perdendo slancio e le azioni americane, contrariamente alle aspettative, sono in ritardo rispetto alle azioni europee. L’aumento dei tassi d’interesse e le valutazioni talvolta eccessive pesano sulle quotazioni dei Magnifici Sette.

La casa automobilistica Tesla accusa una flessione particolarmente pesante, con un -26%, a causa del calo della domanda di auto elettriche nonché del comportamento erratico e dell’impegno politico di Elon Musk. I provider cloud Microsoft, Alphabet, Amazon e Apple hanno perso percentuali a una cifra dall’inizio dell’anno. La fuoriclasse degli ultimi anni, Nvidia, quest’anno ha già perso il 10% del valore, mentre Meta si distingue nettamente con una performance del 15%. Quali sono le grandi sfide a cui vanno incontro i Magnifici Sette quest’anno e come proseguirà il loro viaggio, dato anche il loro particolare vincolo con l’IA?

DeepSeek e le sovracapacità

In precisa concomitanza con l’insediamento di Trump, la start-up cinese DeepSeek ha lanciato sul mercato un nuovo modello di IA avanzata. Il modello ha causato forti turbolenze sui mercati. E a scuoterli è stato soprattutto il fatto che DeepSeek abbia investito solo sei milioni per un modello potente quanto ChatGPT, mentre il modello di ChatGPT è costato diverse centinaia di milioni. Di fronte al modello di DeepSeek, gli operatori del mercato si chiedono se gli investimenti dell’ordine di miliardi nell’IA siano giustificati. Prima di DeepSeek, si presumeva che espandere ulteriormente l’infrastruttura IA avrebbe richiesto delle capacità di calcolo esorbitanti, e gli investitori pensavano che questa espansione si sarebbe tradotta in ancora più commesse soprattutto per Nvidia. Il lancio di DeepSeek ha cambiato bruscamente questa prospettiva e il 20 gennaio le azioni di Nvidia hanno perso il 17%. Da allora, le azioni Nvidia hanno leggermente recuperato terreno dopo le battute d’arresto, mentre si sono affievoliti i dubbi sulla traiettoria della crescita. La domanda nel settore dei data center non rallenta, come inizialmente ipotizzato, ma continua a beneficiare dei piani d’investimento dei principali fornitori di servizi cloud come Microsoft e Amazon. Nell’ultimo trimestre, Nvidia ha addirittura superato le aspettative degli analisti in termini sia di fatturato che di previsioni per il trimestre in corso.

Il lancio di DeepSeek ha indubbiamente colto di sorpresa il mercato, ma Nvidia ritiene che questa evoluzione sia sicuramente un’opportunità: gli sviluppatori cinesi hanno reso disponibile a tutti una nuova tecnologia per la creazione di infrastrutture IA, il che dovrebbe a sua volta stimolare la domanda di chip di Nvidia. Nvidia spera in un ulteriore impulso alla crescita dalla sua nuova e più potente generazione di chip Blackwell, che non comprende più solo singoli chip, ma anche componenti di rete.

Incertezze riguardo alla monetizzazione

Le aziende continuano a investire ingenti somme nelle tecnologie IA, ma le tempistiche e l’entità dei ritorni sono incerte. Alphabet ne è un buon esempio: l’azienda investe fortemente nell’infrastruttura IA, ma allo stesso tempo è in concorrenza con altri motori di ricerca basati sull’IA. Queste incertezze circa la monetizzazione spingono gli investitori a ritirare profitti e a riallocarli in settori più difensivi con valutazioni inferiori.

Un’azienda che è già molto avanti nella monetizzazione dell’IA è Meta. L’anno scorso Meta ha registrato una crescita del fatturato del 21% e un margine operativo record del 48%. Questo andamento si riflette anche nel prezzo delle azioni, che dall’inizio dell’anno è salito del 12%. Con i suoi investimenti, Meta è riuscita a mettere a disposizione dei suoi clienti strumenti di IA generativa. Attualmente, più di 4 milioni di inserzionisti (rispetto al milione di sei mesi fa) utilizzano questi strumenti di IA per creare campagne pubblicitarie, il che ha notevolmente migliorato la qualità e la personalizzazione degli annunci di Meta. Per gli inserzionisti questo è un vero incentivo ad avvalersi di questi strumenti di IA. Essi consentono di abbattere notevolmente i costi di produzione di spot pubblicitari, in quanto, per fare un esempio, non è necessario assumere dei team video con attori. Meta possiede inoltre un proprio modello linguistico, Llama, e ha deliberatamente evitato di dipendere da fornitori terzi come OpenAI o Google. Questa autonomia sarà probabilmente un vantaggio duraturo per Meta.

Spostamento dell’infrastruttura IA verso gli utenti dell’IA

Si può prevedere che si verificherà una stabilizzazione nella crescita delle azioni legate alle infrastrutture IA come Nvidia. È probabile che continueranno a registrare una forte crescita degli utili, ma non nella stessa misura degli ultimi due anni. Lo sviluppo del modello disponibile al grande pubblico di DeepSeek con chip più economici consente un’applicazione più ampia. È probabile quindi che la prospettiva si sposti dalle aziende che costruiscono infrastrutture IA a quelle che sono in grado di farne un uso redditizio ed efficiente. Meta ci ha già dimostrato che la monetizzazione dell’IA è possibile.

Gli sviluppi in Cina indicano che la diffusione delle applicazioni IA potrebbe procedere a un ritmo incalzante. Dopo il lancio del modello di DeepSeek alla fine di gennaio, i principali fornitori di cloud cinesi, diversi enti locali e aziende a gestione statale hanno già integrato il modello nei loro processi. La gara tra le due grandi potenze nel campo dell’IA prosegue non solo nell’infrastruttura dell’IA, ma è evidente anche nelle sue applicazioni.

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