Previsioni sui tassi: la svolta tarda ad arrivare

Nel secondo trimestre del 2018 gli eventi politici hanno causato ampie fluttuazioni sui mercati obbligazionari europei. Sul mercato dei capitali svizzero la Banca Migros prevede ancora un moderato aumento per le scadenze più lunghe. I tassi di riferimento dovrebbero invece restare bassi più a lungo di quanto finora pronosticato.

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Previsioni sui tassi: i tassi continueranno ad aumentare

Mentre la Banca Nazionale Svizzera (BNS) in occasione della sua più recente valutazione trimestrale della situazione ha lasciato invariato ancora una volta il tasso di riferimento, il rendimento dei titoli decennali della Confederazione Elvetica quest’anno è decisamente aumentato. A fronte dell’attuale contesto macroeconomico, prevediamo il proseguimento graduale e moderato della tendenza al rialzo.

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Previsioni sui tassi d’interesse: ancora lontana una svolta sul fronte dei tassi

Il franco svizzero ha perso terreno, ma la Banca Nazionale Svizzera (BNS) conferma i tassi negativi. Nella sua recente valutazione della politica monetaria, il presidente della BNS Thomas Jordan ha difeso il corso seguito sinora. Nel frattempo il Libor si è consolidato sui minimi storici, mentre non si esclude che i tassi delle ipoteche fisse con lunghe durate tendano al rialzo.

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Carenza di organico presso la Fed

Il Consiglio dei governatori (Board of Governors) della Banca centrale USA (Fed) accusa attualmente una forte carenza di organico: almeno tre dei sette seggi del Comitato direttivo che affianca la presidente Janet Yellen sono infatti vacanti. Con la scadenza del mandato di Yellen il prossimo febbraio 2018, il presidente Trump avrà l’opportunità unica di nominare la maggioranza dei governatori. La scelta dei collaboratori da parte del presidente USA potrebbe influenzare l’ulteriore modus operandi della Fed. Non avrebbe invece conseguenze a breve termine sullo scenario dei tassi in Svizzera.

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No alla previdenza per la vecchiaia 2020 – La pianificazione finanziaria diventa più importante che mai

I sì e i no si sono contesi la vittoria sul filo di lana e il risultato era difficilmente prevedibile. Adesso il dado è tratto. La riforma della previdenza per la vecchiaia è stata inaspettatamente affossata: il 52,7% dei votanti ha detto no al progetto. La modifica costituzionale per l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto è stata respinta di misura con il 50,1%.

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Politica monetaria delle banche centrali: le incertezze politiche gravano sul futuro

Dopo l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e il recente aumento dei tassi da parte della banca centrale americana (Fed), i rendimenti a lungo termine sono notevolmente saliti nella maggior parte delle zone monetarie. Attualmente sono comunque pochi i segnali che inducono a credere nell’inizio di un duraturo trend al rialzo. Soprattutto in Svizzera i tassi d’interesse dovrebbero rimanere molto bassi in prospettiva storica.

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