Senza lavoro – cosa succede adesso con la mia previdenza?

Chi rimane disoccupato non deve solo riorientarsi professionalmente, ma deve anche pensare alla propria situazione previdenziale:
con il lavoro si perde infatti la copertura previdenziale della cassa pensione.

A chiunque può capitare di perdere il lavoro. E quando ciò succede, tutto accade molto in fretta. Questo vale in particolare anche per la cassa pensione:
una volta disdetto il rapporto di lavoro essa vi assicura contro i rischi di decesso e invalidità solo per 30 giorni.

Come mantenere l’AVS e il pilastro 3a

Potete continuare a tutelarvi dai suddetti rischi annunciandovi presso il vostro Ufficio regionale di collocamento (URC) o direttamente presso l’Assicurazione contro la disoccupazione (AD). Infatti, chi percepisce delle indennità giornaliere di disoccupazione è automaticamente assicurato presso la Fondazione istituto collettore LPP in caso di invalidità e decesso, seppure entro il limite minimo previsto dalla legge sulle casse pensioni. Ulteriori vantaggi di una notifica presso l’URC o l’AD:
dalle indennità giornaliere di disoccupazione vengono pagati i vostri contributi AVS in modo da evitare lacune di copertura nell’AVS e il percepimento delle indennità giornaliere vi consente di effettuare versamenti nel pilastro 3a anche durante la disoccupazione.

L’investimento giusto per il vostro avere della cassa pensione

Ma cosa succede durante la disoccupazione con il denaro che avete risparmiato presso la vostra cassa pensione? Il cosiddetto capitale di libero passaggio può essere investito in diversi modi:

  • Soluzione di libero passaggio di una banca: potete trasferire il vostro avere previdenziale a un conto di libero passaggio, come propone ad es. la Banca Migros. Oltre al tasso d’interesse preferenziale questo conto offre la massima flessibilità. Potete cosi investire gli averi del conto di libero passaggio in fondi previdenziali di vostra scelta, in base al vostro profilo di rischio personale. Inoltre è possibile scegliere la data del versamento in modo flessibile, ossia al più presto cinque anni prima e al più tardi cinque anni dopo il raggiungimento dell’età AVS, e una disdetta (anche un trasferimento a un altro offerente) è possibile in qualunque momento e senza preavviso. Dal punto di vista fiscale, nella maggior parte dei casi è opportuno prelevare i capitali di libero passaggio solo più tardi, poiché i redditi da interessi e dividendi non devono essere tassati come reddito e il capitale non è soggetto a tassazione come patrimonio. Nel caso di averi della cassa pensione di maggiore entità è possibile risparmiare anche sulle imposte trasferendo i capitali previdenziali risparmiati su due conti di libero passaggio e prelevando in modo scaglionato. È necessario aprire i due conti presso fondazioni o banche diverse, altrimenti la procedura potrebbe essere considerata elusione fiscale.È necessario aprire i due conti presso fondazioni o banche diverse, altrimenti la procedura potrebbe essere considerata evasione fiscale.
  • Polizza di libero passaggio di un’assicurazione: questa soluzione offre una minore flessibilità rispetto a un conto di libero passaggio. Inoltre si devono considerare costi aggiuntivi, poiché nella polizza sono assicurate le coperture dei rischi. In caso di decesso verrà versato un capitale e, a scelta, sono incluse anche le prestazioni di invalidità.
  • Se non indicate alla vostra cassa pensione a quale banca o assicurazione deve essere trasferito il vostro capitale di libero passaggio, il vostro avere sarà trasferito automaticamente alla Fondazione istituto collettore LPP. Come già accennato, questo istituto non assicura solo i disoccupati contro invalidità e decesso. È aperto anche per l’investimento di averi di libero passaggio, ma solo nell’ambito del minimo legale. D’altra parte, il vantaggio è che, a differenza della banca e dell’assicurazione, presso la Fondazione istituto collettore LLP potete farvi pagare l’avere di vecchiaia come rendita qualora non doveste trovare un nuovo lavoro fino al pensionamento.

Pensionamento anticipato non volontario

Particolari questioni previdenziali insorgono per le persone che rimangono disoccupate pochi anni prima dell’età ordinaria di pensionamento AVS (64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini). Molte casse pensioni prevedono infatti la possibilità di un pensionamento anticipato, ad es. a partire dai 58 o 60 anni. Se, dopo aver raggiunto questo limite di pensionamento anticipato, rimanete disoccupati per motivi economici, potete combinare la pensione anticipata con le indennità giornaliere di disoccupazione. Queste vengono però ridotte in misura proporzionale.
Facciamo un esempio: se il vostro ultimo stipendio prima del pensionamento era di 8000 franchi, l’intera indennità giornaliera di disoccupazione del 70% ammonta a 5600 franchi. Se in seguito al pensionamento anticipato ricevete contemporaneamente una rendita ad esempio di 3500 franchi, la vostra indennità giornaliera sarà ridotta di questo importo a 2100 franchi.
Alcuni datori di lavoro possono attenuare le ripercussioni finanziarie di un pensionamento anticipato non volontario con un’indennità di uscita. La Confederazione e la maggior parte dei cantoni tassano questa liquidazione in capitale a un’aliquota fiscale preferenziale ridotta, ossia allo stesso tasso applicato al versamento di capitale 3a o della cassa pensione. Ciò vale tuttavia solo se la persona che ha optato per il pensionamento anticipato ha almeno 55 anni e cessa definitivamente la propria attività lucrativa principale e se, in seguito al pensionamento anticipato, si ritrova con una lacuna previdenziale. Se invece l’indennità di uscita deve essere tassata normalmente, può essere opportuno versare l’importo nella cassa pensione. (Naturalmente a condizione che vi sia una lacuna previdenziale nella cassa pensione). Il versamento può essere quindi dedotto dall’imposta sul reddito e può in un certo senso «neutralizzare» la tassazione dell’indennità di uscita.
E cosa succede se non ricevete alcuna indennità di uscita in aggiunta all’offerta di pensionamento anticipato? In questo caso, a seconda delle vostre opportunità sul mercato del lavoro, può essere vantaggioso rinunciare alla pensione anticipata e annunciarsi presso l’URC o l’AD per ricevere l’indennità di disoccupazione del 70% senza riduzioni. Parallelamente potete trasferire la prestazione di libero passaggio della vostra cassa pensione sul conto di libero passaggio di una banca, alla polizza di libero passaggio di un’assicurazione o alla Fondazione istituto collettore LPP.

Il Dipartimento federale dell’economia ha elaborato informazioni importanti sul tema della disoccupazione disponibili al sito Lavoro Swiss.

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