L’avventurosa storia del marengo

Anche lo scorso Natale migliaia di oggetti hanno cambiato proprietario. Un regalo piuttosto comune in Svizzera è il marengo. Queste monete d’oro hanno un glorioso passato, ma chi le riceve spesso non sa quanto valgano davvero.

In occasione del Natale o di altre feste, bambini o ragazzi ricevono spesso da nonni, padrini e madrine, oltre a vari altri pensierini, anche un marengo. Soprattutto le nuove generazioni non conoscono appieno la storia di questa moneta e il suo vero valore.

Storia del marengo

Nel 1895 il Consiglio federale decise di ridisegnare le monete da 20 franchi. Ne fu incaricato Fritz Ulysse Landry, artista proveniente dal cantone di Neuchâtel, il quale dovette poi rielaborare più volte la sua proposta. La sua rappresentazione di Madre Helvetia suscitò a lungo discussioni, perché la figura fu inizialmente definita troppo giovane, individuale e sognatrice. Nel 1897 si giunse alla versione definitiva e si coniò il primo di quei marenghi da 20 franchi che avrebbero poi conosciuto ampia fama. Fino all’ultimo anno di conio, il 1949, furono prodotti complessivamente 58,6 milioni di esemplari di questa moneta. Durante tale periodo furono inoltre realizzati 2,6 milioni di marenghi da 10 franchi (dal 1911 al 1922) e 5000 marenghi da 100 franchi (nel 1925).

Interessante è anche la derivazione del nome «marengo». Dopo la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci (1800) a Marengo, a Torino furono coniate monete d’oro commemorative da 20 franchi. Su una faccia presentavano un busto di Minerva e la scritta circolare «L’Italie délivrée à Marengo», sull’altra il motto «Liberté – Égalité – Eridania». Successivamente il nome «marengo» fu utilizzato per analogia per indicare tutte le monete d’oro da 20 franchi coniate nell’Unione monetaria latina, allora comprendente Francia, Belgio, Italia e appunto Svizzera.

Perché il marengo scomparve dalla circolazione

Nel 1936, in seguito alla crisi economica mondiale, la Francia, come molti altri Stati, svalutò la propria moneta. Questa decisione mise in difficoltà l’economia svizzera e il Consiglio federale dovette dunque svalutare a sua volta il franco del 30%. L’obiettivo era di ricostituire l’equilibrio finanziario all’interno del Paese e adattare la valuta elvetica alla situazione internazionale.

A questo scopo fu ridefinita la parità del franco svizzero: se prima corrispondeva a 290 milligrammi di oro fino, ora poteva invece oscillare dai 190 ai 215 milligrammi. La Banca nazionale svizzera fu inoltre sollevata dall’obbligo di coprire le banconote emesse con una corrispondente quantità d’oro. Di conseguenza i marenghi, anche se non furono messi fuori corso, persero di fatto la propria funzione come mezzo di pagamento. A causa della svalutazione della moneta svizzera, il valore in oro aumentò infatti a 28 franchi e superò dunque il valore nominale di 20 franchi. Da allora i marenghi furono per lo più custoditi in casa e scomparvero completamente dalla circolazione.

Valutazione attuale

È noto che a caval donato non si guarda in bocca. Se però il regalo è un marengo, la valutazione è un tema più che interessante per chi lo riceve. Attualmente il valore orientativo di una moneta d’oro da 20 franchi è di circa 250 franchi. La valutazione non dipende soltanto dal prezzo dell’oro. Altri fattori importanti per la determinazione del valore sono la tiratura e lo stato di conservazione. A causa della bassa tiratura, i pezzi coniati negli anni 1904-1907, 1926 e 1935 presentano un valore collezionistico. Nella seguente tabella sono riportati i dati sulla tiratura.

Conio dei marenghi
Anno10 FR.20 Fr.100 Fr.
1897400 029
1898400 000
1899300 000
1900400 000
1901500 000
1902600 000
1903200 000
1904100 000
1905100 000
1906100 000
1907150 000
1908355 000
1909400 000
1910375 000
1910/191156 E
1911100 000350 000
1912200 000450 000
1913600 000700 000
1914200 000700 000
1915400 000750 000
1916130 000300 000
19221 020 0002 783 678
1925400 0005 000
192650 000
19275 015 000
19303 371 764
1935175 000
L 193520 008 813
19479 200 000
194910 000 000
Totale2 650 05658 634 2965 000
E = Essais/prove
1) Inclusi 29 pezzi di colore più chiaro in oro di Gondo
2) Anno "L 1935" (L = lingotti): anni di conio: 1945: 3 500 000 pz., 1946: 7 108 813 pz., 1947: 9 400 000 pz.
Totale, prove incluse
Fonte: Confederazione Svizzera

Poiché la valutazione del marengo non è univoca, vi consigliamo di consultare diverse fonti prima della vendita. Per la determinazione del valore è bene attenersi al seguente procedimento.

1. Determinate lo stato di conservazione. Per una prima stima orientativa, qui trovate la scala di conservazione e la classificazione della qualità delle monete.

2. Utilizzando la rivista «Numis-Post» (disponibile solo in tedesco) è possibile valutare le monete svizzere a partire dal 1850. Un’ulteriore piattaforma utile per determinare il prezzo di mercato è disponibile qui.

3. Contattate un commerciante di numismatica o una banca per l’acquisto/stima. Per la maggior parte delle banche la valutazione dipende solo dal valore dell’oro.

Il marengo ha una storia avventurosa alle spalle e senza dubbio occupa un posto d’onore nella storia numismatica elvetica. Siamo certi che anche in futuro la più famosa moneta svizzera continuerà a regalare un sorriso ai fortunati che la riceveranno in dono.

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