33 consigli sul pilastro 3a (parte 4/5)

33 consigli sul pilastro 3a – leggete le molteplici possibilità di risparmiare sulle tasse con la vostra previdenza vincolata, ottenendo nello stesso tempo un rendimento interessante. La quarta parte spiega che cosa occorre considerare nel ciclo di vita in caso di eventi tra cui il finanziamento della proprietà d’abitazioni e la maternità.

Come utilizzare il pilastro 3a per il finanziamento di una proprietà d’abitazioni?

Consiglio n° 24: il pilastro 3a già accumulato può essere impiegato per acquistare una proprietà d’abitazioni. Per un finanziamento ipotecario dovete disporre almeno del 10 percento di cosiddetti mezzi propri «di qualità primaria». Oltre al patrimonio in titoli e al capitale di risparmio, è possibile computare anche il prelievo anticipato o la costituzione in pegno degli averi del pilastro 3a.
Consiglio n° 25: potete utilizzare il pilastro 3a anche per rimborsare un’ipoteca, in particolare ricorrendo al cosiddetto ammortamento indiretto. Con questa variante l’ipoteca non è rimborsata a rate né direttamente. Alla scadenza il debito viene invece compensato con il capitale del pilastro 3a versato fino a quel momento. L’ammortamento indiretto comporta agevolazioni fiscali perché gli interessi debitori possono essere integralmente dedotti dalle imposte per l’intera durata. Nello stesso tempo la soluzione promuove anche la costituzione di un capitale. Chi per l’ammortamento sceglie fondi previdenziali con una quota azionaria del 40 – 50 percento ha notevoli probabilità, al raggiungimento dell’età AVS, di avere risparmiato un capitale maggiore di quello necessario per il rimborso del prestito ipotecario.

Che cosa cambia nel ciclo di vita?

Consiglio n° 26: risparmiate sui costi se nel risparmio assicurativo o bancario optate per una copertura decrescente contro il rischio decesso. Ciò significa che, per esempio, invece di stabilire una somma assicurata costante, ipotizziamo di 200 000 franchi, per l’intera durata, questa scende progressivamente fino a 50 000 franchi alla fine del contratto. È una scelta sensata, perché con il passare degli anni l’assicurazione diventa sempre più cara. D’altro canto anche la copertura decrescente è indicata dal punto di vista della situazione familiare. In fondo, con l’avanzare dell’età l’eventuale mutuo ipotecario dovrebbe essere, almeno in parte, ammortizzato e i figli saranno sempre più in grado di mantenersi da soli, pertanto l’esigenza di protezione è minore.
Consiglio n° 27: durante il congedo di maternità non sono possibili contributi per il pilastro 3a. La situazione è diversa nel caso della disoccupazione: ricevere l’indennità giornaliere di disoccupazione dà diritto a continuare a versare nel pilastro 3a. Se è esaurito il diritto alle indennità o se non si prevede di rientrare al lavoro fino a nuovo avviso, non si possono più versare contributi supplementari al pilastro 3°. Ma si può continuare ad utilizzare il pilastro 3a senza effettuare versamenti – oppure si può optare per la liquidazione anticipata, ad esempio utilizzando il capitale per rinnovare o ristrutturare l’abitazione (v. consigli 29 segg.).

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