33 Tipps zur Säule 3a - Betonwand mit Nr. 33

33 consigli sul pilastro 3a (parte 3/5)

33 volte il pilastro 3a – i nostri consigli dimostrano che la previdenza vincolata non serve soltanto a risparmiare sulle tasse, ma anche a investire in modo redditizio. Nella terza parte illustriamo i pro e i contro del risparmio bancario e assicurativo.

Consiglio n° 17: se cercate il massimo rendimento possibile, il risparmio assicurativo non fa al caso vostro. È meglio se procedete alla ripartizione, il cosiddetto “unbundling”, collocando la quota a risparmio presso una banca e scegliendo, a seconda della propensione al rischio, un conto 3a o un fondo previdenziale. I rischi decesso e incapacità di guadagno possono essere coperti separatamente con polizze di rischio senza la quota a risparmio.

Quali vantaggi comporta il risparmio bancario oltre al rendimento più elevato?

Consiglio n° 18: la ripartizione dei capitali offre una flessibilità di gran lunga maggiore nella scelta dei versamenti annui nel pilastro 3a rispetto al risparmio assicurativo, dove l’ammontare dei premi è fissato nel contratto per l’intera durata. La banca lascia invece la piena libertà di decidere di anno in anno fino a che punto sfruttare il massimale del pilastro 3a per i versamenti.

Consiglio n° 19: la ripartizione consente inoltre di spostare le quote a risparmio. I capitali del pilastro 3a possono essere trasferiti in qualunque momento da una banca all’altra per sfruttare le differenze di performance. Confrontate quindi periodicamente le condizioni del risparmio bancario. Con il risparmio assicurativo, invece, il passaggio a un’altra società causa perdite notevoli per il riscatto.

Consiglio n° 20: con la ripartizione, infine, evitate anche eventuali problemi se volete trasferire i vostri capitali del pilastro 3a presso un altro istituto cinque anni prima dell’età AVS o più tardi. In base a una sentenza pronunciata nel 2008 dal Tribunale amministrativo di Berna la liquidazione di una polizza assicurativa 3a dopo i 59/60 anni è obbligatoriamente tassata. Di conseguenza il capitale alla scadenza della durata contrattuale non può essere ricollocato né in una nuova polizza 3a né su un conto 3a. Invece i vostri capitali del pilastro 3a possono essere trasferiti da un conto 3a all’altro dopo i 59/60 anni senza conseguenze fiscali.

Com’è possibile ottimizzare il pilastro 3a nel regime dei beni fra i coniugi e nel diritto successorio?

Consiglio n° 21: rispetto al risparmio bancario, quello assicurativo offre alcuni vantaggi a livello di diritto successorio. In base al diritto assicurativo le prestazioni del pilastro 3a vanno direttamente al beneficiario passando dai contratti assicurativi alla successione. Il beneficiario riceve così il denaro senza dover aspettare l’esito di un’eventuale controversia ereditaria, che può durare anni. È un vantaggio nel caso di una successione complessa, nella quale sono coinvolti molti eredi con interessi divergenti. Il fatto che le prestazioni del pilastro 3a confluiscano dai contratti assicurativi nella successione si dimostra vantaggioso anche nel caso di un’eredità sovraindebitata. Infatti il beneficiario, anche rifiutando l’eredità, riceve comunque la somma assicurata.

Consiglio n° 22: indipendentemente dai menzionati vantaggi del risparmio assicurativo ai sensi del diritto successorio vale la regola che i benefici del pilastro 3a non possono ledere le legittime degli eredi. Questo vale anche per il risparmio bancario e le legittime violate devono essere compensate da altri elementi patrimoniali. In simili situazioni le assicurazioni sulla vita offrono pur sempre un certo vantaggio: nel calcolo della legittima vengono computate solo con il loro valore di riscatto, che in caso di decesso è inferiore alla prestazione liquidata.

Consiglio n° 23: in caso di divorzio i coniugi possono concordare la ripartizione dei capitali del pilastro 3a. Nel risparmio assicurativo è di più difficile attuazione rispetto al risparmio bancario.

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